Guardia Costiera Libica: “Abbiamo fatto del nostro meglio per salvare i migranti”

Ha destato reazioni contrastanti nei giorni scorsi, la notizia dell’ennesimo naufragio a largo della Libia. Almeno 130 immigrati clandestini sono annegati al largo delle coste del Paese nordafricano, dopo che la loro barca si è capovolta in mare mentre stavano intraprendendo il pericoloso viaggio verso l’Italia.

Il portavoce della Marina libica, Masoud Abdelsamad, ha negato domenica che la guardia costiera sia stata oziosa o non abbia fatto del suo meglio per salvare gli immigrati diretti verso le coste italiane. Abdelsamad parlando ai giornalisti ha affermato che la guardia costiera libica ha cercato di intraprendere la missione di salvataggio dei migranti, nonostante le cattive condizioni meteorologiche, rivelando di aver inviato una imbarcazione dalle coste della città di Al-Khums dopo aver ricevuto una chiamata di soccorso.

“Ci dispiace per la perdita di vite umane. Il vento era forte e anche le onde del mare erano molto alte. L’operazione di salvataggio era quasi impossibile in circostanze così sfortunate”. Ha aggiunto il portavoce.

Masoud Abdelmasad ha confermato inoltre che la Guardia Costiera libica ha salvato altri 106 migranti su una barca in difficoltà.  Due corpi sono stati recuperati sulla riva del mare, mentre i guardacoste libici hanno iniziato la ricerca dei dispersi sull’imbarcazione che si è capovolta, la stessa notte e all’indomani dell’incidente, tuttavia i forti venti avrebbero complicato le operazioni.

Un’altra imbarcazione con almeno 42 persone a bordo ha lanciato richieste di aiuto giovedì sera. SOS Mediterranee ha ipotizzato, citando un familiare di uno dei migranti, che questa barca potrebbe essere arrivata in Tunisia. Al momento, non ci sono riscontri da parte delle autorità.

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