L’Onu condanna l’uccisione di un richiedente asilo eritreo di 15 anni in un centro di accoglienza a Tripoli

Il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per la Libia, Yacoub El Hillo, ha condannato fermamente l’uccisione di un richiedente asilo eritreo di 15 anni, in un centro di accoglienza a Tripoli, il 10 novembre 2020.

“Sono scioccato e profondamente rattristato nell’apprendere della morte di un giovane richiedente asilo eritreo ieri in un centro di accoglienza a Tripoli. Come molti libici, migranti, rifugiati e richiedenti asilo continuano a pagare il prezzo della prolungata crisi nel Paese. Esorto le autorità libiche a indagare a fondo su questo incidente e ad assicurare gli autori alla giustizia. I responsabili di questi attacchi devono essere ritenuti responsabili”, ha detto El Hillo.

L’incidente -spiega una nota delle Nazioni Unite – sarebbe avvenuto nelle prime ore di martedì mattina. Un gruppo di sei uomini, che trasportavano oggetti pesanti e una pistola, è entrato nella proprietà, nella zona di Gergaresh, e ha iniziato a sparare nel rifugio, uccidendo il richiedente asilo di 15 anni e ferendone altri due che hanno ricevuto ferite alla testa.

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, UNHCR, ha confermato che la giovane vittima era in attesa di reinsediamento fuori dalla Libia in un paese terzo.

Secondo la stessa nota, circa 5.600 richiedenti asilo e rifugiati eritrei sono stati registrati dall’UNHCR e vivono in aree urbane in Libia, dove le condizioni rimangono molto difficili.

Molti rifugiati e migranti in Libia riferiscono che una delle loro maggiori preoccupazioni quotidiane è il crimine, compreso il rapimento a scopo di estorsione e le molestie da parte di elementi armati. A gennaio, anche due richiedenti asilo eritrei sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco nel loro alloggio a Tripoli. A maggio, 30 migranti sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco e altri 11 feriti in un magazzino di contrabbando nella città di Mizdah, distretto di al-Jabal al-Gharbi. Le Nazioni Unite avevano chiesto alle autorità di avviare un’indagine immediata sull’incidente e di assicurare i responsabili alla giustizia.

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