Bambini abbandonati, Aibi autorizzati ad operare in Libia e Tunisia

Aibi-Amici dei Bambini, ente autorizzato all’adozione internazionale dal 1986, approda ufficialmente in Libia e in Tunisia.
In un comunicato, si apprende che l’autorizzazione a operare in Libia è stata comunicata all’organizzazione questa settimana, con la registrazione ufficiale avvenuta nell’ambito del coordinamento permanente tra il Dipartimento delle organizzazioni della società civile presso il Ministero degli Affari esteri del Governo di Accordo nazionale libico, le autorità competenti e le organizzazioni internazionali.
In Tunisia, invece, il Governo ha inviato una notifica di ricezione dei documenti dell’associazione per l’incorporazione di Aibi nel Paese. A questo passaggio seguiranno pertanto i necessari adempimenti burocratici del caso.
L’obiettivo è ora operare per l’adozione in entrambe le nazioni. Secondo il presidente dell’associazione, Marco Griffini, “oggi il compito di ogni ong internazionale è quello di lanciare messaggi di speranza”.
“La registrazione di Aibi in questi due Paesi del Mediterraneo – ha spiegato – è molto significativa perchè prelude a nostri interventi non solo nell’affiancare le famiglie in difficoltà e dare una prospettiva per un diverso futuro ai minori abbandonati, laddove necessario anche con l’adozione internazionale, ma si inserisce anche nel progetto #AfricainFamiglia per tentare di trovare soluzioni alternative ai cosiddetti ‘barconi’ per i minori stranieri non accompagnati”.
Griffini ha anche inoltre ipotizzato di utilizzare “lo strumento dell’affido internazionale, formidabile strumento di accoglienza il cui inserimento nella legislazione italiana non può più essere procrastinato”.
L’associazione Aibi opera in Italia con una sede nazionale e 20 tra sedi regionali e punti informativi in tutte le regioni, mentre, nel resto del mondo, ha sedi operative in Europa dell’Est, America, Africa e Asia.