Sirte, tribù Qadhadhfa: “Il problema della Libia è l’intervento straniero”

Di Vanessa Tomassini.

I Qadhadhfa (o Gaddafa) hanno svolto un ruolo di grande rilevanza nel 1969, sostenendo il colonnello Muammar Gheddafi nel colpo di Stato che portò alla deposizione di re Idris I in Libia. Durante l’ultraquarantennale Governo delle masse di Gheddafi, molti membri della tribù assunsero posizioni di grande importanza, per cui godono ancora oggi di grande rispetto. Muhammad Nael, a capo del comitato media della tribù Qadhadhfa, a Sirte, ci risponderà ad alcune domande per comprendere la loro posizione nei confronti delle attuali dinamiche.

Innanzitutto, grazie per aver accettato questo invito. Come valutate il rifiuto del cessate il fuoco da parte del feldmaresciallo Khalifa Haftar a Mosca?

“Anche se siamo alla stessa distanza da entrambe le parti del conflitto, crediamo che Haftar abbia le sue ragioni per accettare con riluttanza il cessate il fuoco, perché non è entrato in guerra e ha pagato un prezzo pesante per restare in vista del cuore della capitale”.

Cosa vi aspettate dalla Conferenza di Berlino?

“Non è altro che un collegamento di una serie di rimproveri per aiutare i libici a tornare alla pace. L’occidente se volesse davvero raggiungere una soluzione in Libia, non ci metterebbe più di qualche mese”.

Qual’è la situazione sul terreno riguardo al processo di riconciliazione?

“Sta vacillando perché è stato trascurato dai governi che si sono susseguiti e per la mancanza di sostegno agli sforzi sociali per raggiungererlo”.

Cosa ne pensa del ruolo turco in Libia e della decisione di Erdogan di inviare truppe in Libia?

“Questo è qualcosa che tutto il popolo libico rifiuta e costituirà un punto nero nel registro delle relazioni tra i due Paesi, fatto da Erdogan”.

E invece la richiesta di sostegno del Parlamento all’Egitto e ad altri Paesi arabi?

“Qualsiasi forma di bullismo da parte dello straniero è respinto dai libici”.

Cosa ti aspetti dall’Italia?

“L’Italia, se non abbandonerà la sua politica coloniale nei confronti della Libia, influenzerà le relazioni tra i due Paesi e non avrà un ruolo accettabile in Libia”.

Credete che Saif al-Islam Gheddafi possa avere un ruolo in questo momento?

“Senza dubbio avrà un ruolo, e un ruolo molto importante nella stabilità della Libia, in quanto gode del sostegno di un ampio spettro di libici che sono stufi delle turbolenze politiche nel Paese”.

Volete aggiungere qualcosa alle mie domande?

“Attraverso la nostra esperienza della realtà libica, vediamo che i libici sono in grado di uscire dalla crisi se tornano a sedersi l’uno con l’altro senza tutela straniera. Il problema della Libia dal marzo 2011 è l’intervento straniero”.

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