Ammari avverte l’ambasciatore italiano del ruolo militare della Russia in Libia

Di Vanessa Tomassini.

Mohammed Ammari Zayed, membro del Consiglio presidenziale del Governo di Accordo Nazianale (GNA), da poco nominato dal premier Fayez al-Serraj ministro dell’Istruzione, ha incontrato a Tripoli mercoledì, l’ambasciatore italiano in Libia, Giuseppe Buccino. Durante il vertice, Ammari ha espresso all’ambasciatore la preoccupazione del GNA sul ruolo militare e di intelligence svolto dalla Russia in Libia, accusando il Cremlino di prolungare il conflitto e di aggravare la crisi.

Ammari ha sottolineato, inoltre, che non può esserci una soluzione politica alla situazione attuale con chi accetta solamente il confronto militare, riferendosi al comando generale dell’esercito libico, rappresentato dal feldmaresciallo Khalifa Haftar. A tal proposito, il portavoce delle forze armate, Ahmed al-Mismari, ha ribadito ieri che non esiste alcuna possibilità di successo per una soluzione politica o economica della crisi in Libia prima di un deciso confronto militare. Al-Mismari ha sottolineato che quello che Serraj dirige non è altro che un misto di gruppi terroristici e milizie armate che si sono imposte con la forza delle armi. Il portavoce ha evidenziato la ferma volontà dell’esercito di ripristinare lo Stato sovrano, lontano dalla forza di gruppi terroristici e delle milizie criminali che governano la capitale attualmente.

Il ministro della Pubblica Istruzione del GNA ha espresso all’ambasciatore Buccino la necessità di estendere l’invito alla Conferenza internazionale di Berlino ai paesi vicini, in particolare Tunisia ed Algeria. Buccino, da parte sua, ha confermato l’impegno dell’Italia nel lavorare con il Governo tedesco per rendere il prossimo forum un successo. La Germania sta lavorando incessantemente sotto l’ombrello delle Nazioni Unite per l’organizzazione del vertice. Sempre ieri l’ambasciatore tedesco in Libia, Oliver Owcza, si è recato in visita in Cirenaica ed ha ascoltato le aspettative e i bisogni dei membri del Parlamento e delle autorità orientali a Tobruk.

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