Il Libyan National Army si prepara ad entrare a Tripoli

Di Vanessa Tomassini.
I raid aerei dell’aviazione misuratina sotto l’egida del Consiglio presidenziale del Governo di Accordo Nazionale, rappresentato da Fayez al-Serraj, non sono serviti a smorcere il desiderio dei libici di liberare la propria capitale da milizie e terroristi. Sotto attacco, in particolare la città di Tarhouna, dove ha sede la Settima brigata, dei fratelli al-Kani, perciò anche nota come al-Kaniat. Serraj sperava che il bombardamento continuo della città, comprese vaste aree residenziali, spingesse i locali a prendere posizione contro il battaglione allineato al maresciallo Khalifa Haftar, come è accaduto a Gharian qualche settimana prima, dove l’ospedale locale è stato teatro di un efferato crimine di guerra, il massacro di una quarantina di militari libici. “Mio cugino ha ucciso 3 di quei soldati – racconta Mohammed – era acciecato dalla rabbia perchè, per via dei combattimenti, la casa che aveva appena finito di costruire e dove sarebbe andato a vivere con sua moglie a settembre, è stata distrutta. Loro hanno distrutto il suo futuro e lui ha detto che non gli importava nulla di Allah e si è vendicato“.
I media del Libyan National Army hanno mostrato la mobilitazione di svariate migliaia di mezzi, partiti ieri alla volta di Tripoli ed almeno altri 20 mila libici si sono schierati tra le file dell’esercito per annientare le milizie e i loro alleati internazionali. La controffensiva dell’LNA dovrebbe partire proprio con la riconquista di Gharian e i sobborghi vicini. Intanto ad Azizia, anch’essa passata sotto il controllo delle milizie di Tripoli e Misurata, la gente prova a tornare nelle proprie case. Una donna sfollata per ben 11 settimane ci dice: “Intere zone sono molto danneggiate, c’è un odore molto acre per via dei cadaveri sepolti sotto i detriti o rimasti uccisi nelle loro abitazioni. Dobbiamo aspettare che qualcuno li tiri fuori da lì”. La nuova fase, che in molti prevedono come quella finale, dopo le ingenti perdite delle milizie, prevede un incremento di nuovi aeroveicoli e mezzi blindati più sofisticati.