Dopo l’elettricità, i libici rischiano di rimanere senz’acqua

Di Vanessa Tomassini.

Oltre all’energia elettrica in molte zone della Libia occidentale è venuta a mancare anche l’acqua. Sabato l’amministrazione del Grande Fiume artificiale, l’opera voluta da Muammar Gheddafi, che preleva acqua dolce di origine fossile dal Sahara per condurlo ai paesi della costa, ha avvertito che le continue interruzioni di corrente rischiano di interrompere completamente il pompaggio dell’acqua. Il problema interesserebbe gli impianti di Jebal Hasouna e Jeffara rimasti senza energia elettrica da giovedì, in seguito agli scontri tra i gruppi armati a Tripoli e nelle zone periferiche.

Il grande fiume artificiale risulta essere l’acquedotto più grande al mondo, con quasi 4000 km di condutture, ha una portata complessiva di sei milioni di metri cubi di acqua al giorno. Intanto la Compagnia Eletrica Generale ha annunciato che tutte le centrali nella regione occidentale sono state dotate di una capacità di 2200 megawatt, precisando che tecnici ed ingegneri sono ancora a lavoro. I residenti in alcune aree della capitale sono rimasti senza corrente per oltre 24 ore consecutive.

 

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