Retroscena sul rilascio di Abdullah Al-Mansour, ex capo della sicurezza interna di Gheddafi

Giovedì, il Consiglio superiore della magistratura della Libia ha deciso di formare una commissione per verificare il rilascio di prigionieri per motivi sanitari, umanitari o di altro tipo, la loro entità e conformità alla legge. Il Consiglio della Magistratura ha indicato che i rilasci per motivi sanitari di imputati e condannati, sarebbero avvenuti a sua insaputa o senza che venisse interpellato il suo parere. La commissione è composta da cinque membri del Consiglio che lavoreranno per presentare quanto prima un rapporto al Consiglio.
La decisione è arrivata dopo il rilascio del capo dell’apparato di sicurezza interna dell’ex regime, Abdullah Al-Mansour, dopo oltre nove anni di reclusione. Al-Mansour è stato rilasciato, lunedì, dopo che era stato emesso un ordine di scarcerazione per ragioni sanitarie.
Il rilascio di Al-Mansour sarebbe avvenuto anche grazie agli sforzi di mediazione dei presidenti del Niger, Mohamed Bazoum, e del Congo-Brazzaville, Denis Sassou Nguesso. Subito dopo il suo rilascio, Al-Mansour si è recato in Niger. In un comunicato, la tribù Awlad Suleiman ha ringraziato il presidente del Niger, Mohamed Bazoum, e il presidente del Congo-Brazzaville, Denis Sassou-Nguesso, che guida il comitato africano di alto livello per la Libia.
È interessante notare che sia il presidente del Niger che Al-Mansour appartengono alla tribù degli Awlad Suleiman, presente nel sud della Libia, in Niger e in Ciad. Al-Mansour avrebbe già vissuto a Niamey dal 2011 al 2014, subito dopo la caduta del regime del colonnello Muammar Gheddafi, prima di essere consegnato al governo libico dalle autorità nigeriane, poiché il funzionario non avrebbe soddisfatto le condizioni per il diritto di asilo.
L’ufficio stampa del Consiglio presidenziale, citando il presidente Muhammad al-Manfi, ha confermato il ruolo della Presidenza nel suo rilascio, come parte dei suoi sforzi per attuare il progetto di riconciliazione nazionale. In questo contesto, la portavoce del Consiglio presidenziale, Najla Wahiba, ha dichiarato in un tweet: “Il rilascio del cittadino libico Abdullah Mansour, in esecuzione della sentenza giudiziaria emessa nei suoi confronti, è un altro passo verso il rafforzamento della fiducia nella magistratura nazionale per realizzare una piena Giustizia”.
Da parte sua, il Primo Ministro nel Governo di Unità Nazionale, Abdel Hamid al-Dabaiba, ha accolto con favore il rilascio di Al-Mansour. “Ringrazio il procuratore generale e il procuratore militare per la loro risposta agli sforzi compiuti da tutte le parti per liberare l’arrestato Abdullah Mansour”. “Chiedo a tutti i libici di sostenere gli sforzi di riconciliazione volti a eliminare l’ingiustizia per tutti e ovunque”, ha aggiunto Dabaiba.