I libici incrociano le dita che il 2023 metterà fine al caos e alla miseria degli ultimi 12 anni

I libici si sono uniti al resto del mondo nelle celebrazioni per il nuovo anno. In molti, o meglio coloro che ne avevano la possibilità, come molti membri dell’attuale leadership, hanno viaggiato fuori del Paese per poter festeggiare il veglione di fine anno. Ma la maggior parte dei libici, ridotti in miseria, dai continui governi non eletti, hanno solo sperato che il 2023 metta fine al caos e alla miseria degli ultimi 12 anni.

Il governo di unità nazionale sembra avere le ore contate, dopo le indiscrezioni di nuove iniziative atte a rimpiazzare Abdel Hamid Al-Dabaiba e la sua squadra di festaioli. Il Rappresentante Speciale del Segretario Generale, capo della Missione di Supporto delle Nazioni Unite in Libia, Abdoulaye Bathily, si è congratulato con i libici in occasione del Nuovo Anno.

L’inviato ONU ha auspicato che il 2023 sia “un anno per recuperare le opportunità perdute e per trovare una soluzione politica duratura che apra la strada alle elezioni e stabilisca pace e prosperità sostenibili in Libia”. Gli Stati Uniti si sono augurati di “rafforzare la forte partnership” tra i due Paesi. “Buon anno dalla Libia,” ha detto l’ambasciatore Richard Norland in un video clip in arabo pubblicato su Twitter.

Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha notato con soddisfazione che nessun altro attore in Libia può sostituire Ankara nel suo ruolo di protagonista. Giovedì, durante la riunione di valutazione di fine anno presso il ministero degli Esteri turco, Cavusoglu ha confermato i risultati del ruolo turco in Libia dal 2019, in riferimento ai due memorandum d’intesa, militare e relativo alla delimitazione dei confini marittimi, siglato con l’ex esecutivo di Tripoli nel novembre 2019, che ha permesso alla Turchia di ottenere grandi concessioni nel Paese nordafricano.

Scopri di più da Speciale Libia

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading