Haftar promuove il pilota liberato dalle prigioni di Zawiya

Il comandante delle forze armate arabe libiche, l’esercito della Libia orientale, il feldmaresciallo Khalifa Haftar, ha ricevuto oggi il maggiore generale pilota Amer Al-Jaqam dopo la sua liberazione da un’agenzia di sicurezza di Zawiya, annunciando la sua promozione a tenente generale.

Il comando delle LAAF ha affermato, in una dichiarazione, che Haftar ha incontrato il tenente generale Amer al-Jaqam, nel suo ufficio, alla presenza di un certo numero di capi militari, al suo arrivo nella città di Bengasi. Il pilota era stato rilasciato ieri nell’ambito di uno scambio di detenuti tra le forze del Comando generale e le forze affiliate al Governo di unità nazionale, sotto gli auspici del Consiglio di presidenza.

Il pilota, arrestato nel 2019 durante le operazioni militari sulla capitale Tripoli, dopo che il Mig23 su cui si trovava è precipitato nella Libia occidentale, è stato liberato in cambio del rilascio di quindici individui dalle prigioni di Derna e Bengasi.

Lo scambio è avvenuto dopo un incontro tra i leader delle formazioni armate negli Emirati Arabi Uniti, che hanno coinvolto il figlio del feldmaresciallo, Saddam Haftar, ed Abdul Ghani Al Kikli, a capo dell’Apparato di Supporto alla Stabilità (SSA) il mese scorso.

Il 24 dicembre, in occasione del 71mo anniversario dell’indipendenza della Libia, il feldmaresciallo Haftar ha tenuto un discorso alla Nazione da Bengasi con cui ha annunciato “un’ultima opportunità per lo sviluppo di una tabella di marcia che porti alle elezioni”.

“Invitiamo tutte le città e le regioni occidentali a un dialogo inter-libico per la risoluzione della crisi nel Paese” ha detto Haftar, riportato da Al Arabyia sottolineando che “solo i libici sono in grado di trovare una soluzione alla crisi libica. L’ unità della Libia è una linea rossa, e non permettiamo che venga oltrepassata, la Libia è ancora una e indivisibile”. “Ricordiamo che siamo i primi a chiedere elezioni libere, eque e trasparenti e che la Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) deve assumersi la propria responsabilità per risolvere la crisi libica”, ha aggiunto.

ha ancora sottolineato “la necessità di un’equa distribuzione dei proventi petroliferi senza emarginazione” e ribadito il concetto che “i libici sono gli unici in grado di risolvere il loro problema da soli e raggiungere un unico Stato libico unificato”.

“Ci deve essere tolleranza e rinuncia alla violenza, e il discorso religioso e mediatico deve essere cambiato per unificare i ranghi della nazione libica” ha proseguito. “Il popolo libico ha la piena responsabilità per coloro che li hanno separati e hanno consegnato illegalmente un cittadino”, ha affermato in riferimento alla consegna agli Stati Uniti, di Abu Agila Masud, per il suo presunto coinvolgimento nell’attentato di Lockerbie del 1988. “Riveleremo i dettagli dell’arresto e della deportazione di Abu Agila a Washington. Assicuriamo alla famiglia di Abu Agila Masud che non li abbandoneremo e chiederemo un briefing sulle circostanze del suo arresto”, ha concluso.

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