Al via conferenza regionale Sahel. Al-Koni: trafficanti e terroristi collaborano con organizzazioni criminali in Europa

Ha preso il via questa mattina a Tunisi, presso l’Hotel Movenpick di Gammarth, la conferenza regionale di alto livello sulla cooperazione transfrontaliera tra Libia e il Sahel, organizzata da EUBAM, il Regional Advisory and Coordination Cell (RACC) in collaborazione con il programma CT-JUST. “Desidero ringraziare Sua Eccellenza Othman Jerandi, Ministro degli Affari Esteri, della Migrazione e dei Tunisini all’estero, per averci ospitato a Tunisi, il Sig. Moussa Al-Koni, Vice Presidente del Consiglio di Presidenza dello Stato della Libia. Quindi, il signor Francisco Esteban Perez, vice comandante delle operazioni civili, capacità di pianificazione e condotta civile, e Natalina CEA, capo missione di EUBAM Libia, co-organizzatore della conferenza”. Ha dichiarato Emanuela Del Re, Rappresentante Speciale dell’EU per il Sahel.

“La conferenza è un’occasione importante per affrontare le sfide della gestione delle frontiere che interessano sei paesi – Burkina Faso, Ciad, Libia, Mali, Mauritania e Niger – sia a livello nazionale che regionale, e per discutere strategie e azioni a sostegno della cooperazione transfrontaliera tra la Libia e il Sahel”. Ha dichiarato Del Re, aggiungendo che “l’Unione Europea ha un interesse strategico nel promuovere la cooperazione transfrontaliera come modo efficace per promuovere la sicurezza, la stabilità e lo sviluppo sostenibile a livello regionale. L’UE è impegnata nell’area con numerose iniziative e progetti sia a livello nazionale che regionale e questa conferenza di alto livello di due giorni testimonia l’importanza di un approccio integrato e regionale, in particolare nell’affrontare le questioni legate ai confini”.

Il vice – presidente del Consiglio libico, Mousa Al-Koni, ha sottolineato l’importanza della messa in sicurezza dei confini sia per il contrasto all’immigrazione, ma anche per la “lotta al terrorismo, un fenomeno che non ha orientamenti politici, né etnia, né religione. Ma il cui unico scopo è quello di uccidere e distruggere”. Al-Koni, durante il suo discorso di apertura, ha benvenuto la conferenza regionale del Sahel, come un “opportunità per comprendere cosa vogliamo dall’UE e come possiamo lavorare insieme per la sicurezza e la stabilità dei nostri Paesi”. Il vice-presidente libico si è rammaricato per le condizioni in cui la Libia è precipitata negli ultimi dieci anni, in particolare per “la proliferazione di armi e l’incapacità di controllare i propri confini. Molti Paesi hanno pagato il prezzo di questa instabilità. Il traffico di armi al confine con il Mali, o con il Niger, ha portato al collasso talvolta di questi Paesi”. Ha proseguito Al-Koni, ricordando la morte del presidente del Ciad Idriss Déby ucciso da queste armi per mano dell’opposizione.

Il vice presidente libico ha auspicato, inoltre, che il suo Paese possa tornare quanto prima ad avere il suo naturale ruolo storicamente positivo per l’intera regione. “Dal 2011, molte famiglie si sono trasferite dalla Libia al Niger,” ha aggiunto, sottolineando che la stabilità della Libia e dei Paesi G5 è interconnessa. Riguardo all’immigrazione illegale e clandestina, Al-Koni ha affermato che quanti entrano in Libia per intraprendere il pericoloso viaggio verso l’Europa, spesso finiscono nelle mani dei trafficanti e di organizzazioni terroristiche, indicando che questi gruppi spesso collaborano con organizzazioni criminali europee. “L’Europa crede di essere la prima vittima, ma in realtà non è così. Non è il momento di incolparci l’un l’altro, ma di collaborare per trovare soluzioni condivise in quanto i Paesi del Sahel necessitano di un grande sostegno”. Ha concluso.

Natalina Cea, capo di Eubam Libia, prendendo la parola, ha spiegato che la conferenza intende rafforzare la cooperazione nel contrasto al terrorismo ed altre minacce transfrontaliere. Verrà data attenzione durante le discussioni agli aspetti di gestione dei confini come le strategie già esistenti e le modalità per rafforzare le performance degli attori coinvolti. La Conferenza intende facilitare e promuovere la cooperazione tecnica tra la Libia e i Governi dei cinque Paesi Sahel (Burkina Faso, Chad, Mali, Mauritania e Niger) nella sicurezza dei confini. La due giorni vedrà cinque panel di discussioni: gestione e sicurezza dei confini e il loro impatto sulla stabilità regionale; politiche nazionali e strategie di controllo dei confini tra Libia e Sahel; Cooperazione internazionale e scambio di informazioni; impegno delle comunità locali in supporto di un approccio inclusivo nella gestione dei confini; quindi nuove tecnologie di sorveglianza. All’evento partecipano le delegazioni straniere dei Paesi interessati, per l’Italia è presente l’inviato speciale in Libia, Nicola Orlando. Il vice-presidente libico è accompagnato dal capo dello Stato Maggiore Difesa di Tripoli, Mohammed El-Haddad, l’advisor speciale Mohammed Lakri ed altri alti ufficiali. Il capo della Commissione Esteri della Camera dei Rappresentanti (HoR), Yousif Al-Aggouri, ha anche preso parte ai lavori.

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