Consiglio di presidenza libico propone all’inviato ONU un incontro per cercare un consenso a tutti i livelli

Il presidente del Consiglio di Presidenza della Libia, Mohammed Al-Manfi, ha proposto un incontro globale che coinvolga tutte le parti interessate alla questione libica, sotto gli auspici dell’Unione africana e della Missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia, con l’obiettivo di arrivare alle elezioni e completare il progetto di riconciliazione nazionale. La richiesta è giunta durante l’incontro odierno con il capo della missione di Sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil), Abdoulaye Bathily.
Le discussioni tra i due si sono concentrate sugli ultimi sviluppi della situazione politica in Libia, secondo un comunicato diffuso dall’ufficio media del Consiglio di Presidenza. Il rappresentante ONU ha invitato tutti i leader libici a prepararsi e ad avviare un dialogo nazionale per la ricerca di un consenso a tutti i livelli. È giunto il momento di porre fine alla fase di transizione in atto, organizzando elezioni”, ha dichiarato Bathily a margine di una simulazione elettorale virtuale nella capitale, Tripoli, ribadendo che solamente le elezioni possono mettere fine alla prolungata crisi.
“La Libia è in una fase di transizione da dieci anni. È giunto il momento di passare a elezioni libere ed eque”, ha aggiunto evidenziando che tutti gli stakeholder libici nell’est e nell’ovest del Paese concordano sulla necessità di andare al voto, rispettando il desiderio di quasi tre milioni di libici iscritti nel registro elettorale. Si ricorderà che elezioni parlamentari e presidenziali avrebbero dovuto tenersi il 24 dicembre 2021. Il processo elettorale è stato sospeso a pochi giorni dalla fatidica data dall’Alta Commissione Elettorale Nazionale (HNEC) che ha rinviato la chiamata alle urne causa forza maggiore, senza annunciare una nuova data per la ripresa del processo.
Le due Camere, Parlamento ed Alto Consiglio di Stato (HCS), in seguito a ripetute pressioni internazionali, non ultimi gli incontri ospitati dal Regno del Marocco, avrebbero ripreso le discussioni sulla base costituzionale. La percezione tuttavia resta quella che gli attuali stakeholders, più volte vicini ad un consenso, continuino a rimandare e dare priorità ad altre questioni nel disperato tentativo di mantenere lo status quo mentre nel Paese aumenta il senso di sfiducia nelle istituzioni.