Aguila e Meshri annunciano un accordo in Marocco, Dabaiba: “inaccettabile, si concentrino su Costituzione”

Il capo dell’Alto Consiglio di Stato (HCS), Khaled Al-Meshri, e il presidente del Parlamento libico, Aguila Salah, hanno annunciato oggi, venerdì, un accordo per unificare l’autorità esecutiva e le posizioni sovrane entro il 2023, in una conferenza stampa congiunta nel Regno del Marocco. “Il 2023 non arriverà se l’autorità esecutiva e le posizioni sovrane non saranno unite”. Ha detto Khaled Al-Meshri parlando di una nuova pista tutta concentrata sull’autorità esecutiva e la leadership delle istituzioni sovrane libiche.

Secondo quanto riferito, un comitato delle due Camere, aventi rispettivamente funzione consultiva e legislativa, si è precedentemente riunito a Bouznika e ha concordato due posizioni sovrane su sette. Si partirà dunque da qui per elaborare una road map che porti il Paese fuori dal prolungato stallo politico.

Il nuovo Rappresentante Speciale del Segretario Generale della Missione di Supporto delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) ha dichiarato di prendere nota di questa proposta, esprimendo la sua impazienza per discutere con entrambe le parti i dettagli di questo accordo ed invitando tutti gli stakeholders libici ad impegnarsi in un dialogo inclusivo e costruttivo. Bathili presenterà i suoi primi briefing sulla situazione politica nel Paese al Consiglio di Sicurezza dell’ONU venerdì, dopo i suoi incontri conoscitivi con un ampio spettro di leader politici e militari.

Intanto il premier incarica, Abdel Hamid Dabaiba, commentando l’accordo odierno in Marocco ha dichiarato: “i libici chiedono a tutti di adempiere ai propri obblighi verso le elezioni, parlare di binari paralleli come la condivisione di posizioni sovrane non è più accettabile. Rinnovo il mio appello ai signori Aguila e Al-Meshri affinché accelerino l’adozione di una norma costituzionale equa che ponga fine al problema legale che impedisce lo svolgimento delle elezioni come accaduto lo scorso dicembre”.

In un contesto correlato, i capi di diversi comitati all’interno della Camera dei rappresentanti (HoR), il Parlamento libico con sede a Tobruk, hanno discusso con l’ambasciatrice del Regno Unito in Libia, Caroline Hurndall, le possibilità di unificare l’autorità esecutiva, invitando inoltre le aziende britanniche a lavorare nel settore del petrolio, del gas e delle energie rinnovabili.

L’Ufficio media dell’HoR ha indicato che l’incontro a Bengasi ha visto l’ambasciatrice britannica ribadire il sostegno del suo paese alla sicurezza e alla stabilità in Libia e al fascicolo relativo al contrasto all’immigrazione illegale e clandestina, nonché il suo impatto sulla sicurezza e la stabilità della Gran Bretagna e dell’Europa in generale.

I capi dei comitati hanno sottolineato la necessità di tenere contemporaneamente elezioni presidenziali e parlamentari, la necessità di allontanare mercenari e forze straniere dalla Libia e stabilire un meccanismo di distribuzione equo e trasparente delle risorse del Paese, sottolineando il loro totale rifiuto all’intervento straniero negli affari interni libici.

Mercoledì scorso, l’ambasciatore britannico ha anche incontrato il vice governatore della Banca centrale libica, Ali Al-Hibri. Ha passato in rassegna gli ultimi sviluppi nell’unificazione della Banca Centrale, gli ostacoli che deve affrontare, oltre alla situazione economica e finanziaria che la Libia sta affrontando alla luce dei recenti sviluppi locali e internazionali.

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