Dichiarazione della famiglia Abu Bariq Al-Ferjani sul caso del rapimento di Khalifa Al-Mahdi Abu Bariq

Di seguito riportiamo integralmente la dichiarazione della famiglia Abu Bariq Al-Ferjani sul rapimento del figlio Khalifa Al-Mahdi Abu Bariq, rilasciata a Sirte e ricevuta oggi da Speciale Libia.

“Nel nome di Allah il Misericordioso, dice Dio Onnipotente: ‘non pensare che Dio sia inconsapevole di ciò che fanno i trasgressori. Non fa che rimandarli a un giorno in cui i ciechi saranno colpiti’.

Il 20-10-2021 Salim bin Rajab ha fatto rapire nostro figlio, Khalifah Al-Mahdi Abu Bariq, da membri del 604° Battaglione, ha registrato confessioni sotto la minaccia delle armi e lo ha intimidato con l’autorità del 604° Battaglione. Ha aperto documenti basati su quelle confessioni senza fare riferimento alla sua famiglia e al suo Consiglio Sociale, le abbiamo consegnate volontariamente alla giustizia affinché chiunque abbia diritto si appropria del suo diritto con mezzi legali. Siamo sorpresi dall’ingresso di elementi militari appartenenti al 604° Battaglione, che è una formazione armata da combattimento e non rientra tra i suoi compiti alcun ruolo nei procedimenti penali, ci chiediamo come abbiano potuto interrogare Khalifa Abu Bariq e minacciarlo all’interno della sede delle indagini penali.

 Il caso è stato trasferito alla Corte di Sirte ed è stato registrato con il n. (675) malgrado i continui tentativi di ostruzionismo da parte di ignoti e da diverse deliberazioni in tribunale e in circostanze misteriose di cui solo Dio ne conosce i segreti. Il successore di Al-Mahdi Abu Bariq è stato rilasciato con la garanzia della residenza e il divieto di lasciare la città fino a quando il caso non è stato restituito e riesaminato di nuovo dal giudice. Le condizioni dell’avvocato non erano migliori di quelle dei testimoni e del giudice. Due avvocati si sono scusati dopo aver accettato la procura senza un motivo chiaro e con argomenti incomprensibili.

Il 15 agosto 2022, esattamente alle due del pomeriggio, di ritorno dal suo posto di lavoro nella Compagnia Nahr, Khalifa Al-Mahdi Abu Bariq si stava dirigendo a casa e sulla strada costiera vicino alla Porta di Al-Galat in precedenza, è stato fermato e portato in una destinazione sconosciuta. Secondo le testimonianze delle persone che si sono imbattute al loro passaggio sulla scena dell’incidente, coloro che hanno rapito Khalifa Al-Mahdi erano persone mascherate che indossavano uniformi della sicurezza centrale. Abbiamo contattato tutte le autorità di sicurezza della città di Sirte e tutti hanno negato qualsiasi conoscenza o collegamento con l’incidente.

Diversi giorni dopo il rapimento, e dopo diversi contatti, il cosiddetto Abdul Hamid Ibrahim bin Rajab, fratello di Salem bin Rajab, ha ammesso di essere stato lui a ordinare il rapimento di nostro figlio di Al-Mahdi Abu Bariq e di chi era con lui, affermando di non riconoscere alcuna sentenza emessa dal tribunale di Sirte nonostante fosse stato perseguito davanti ai tribunali e alla loro giustizia. Questa non è altro che un’ammissione esplicita e inequivocabile dell’invalidità della loro chiamata, della falsità della loro pretesa e delle loro accuse senza diritto al popolo. Ciò che Abdul Hamid bin Rajab sta facendo non è altro che un ritorno a un’epoca oscura testimoniata dalla città di Sirte quando i tribunali furono chiusi e i giudici minacciati. Un crimine che è punibile secondo la legge locale ed internazionale.

Di conseguenza:

 La famiglia Abu Bariq ritiene pienamente responsabili tutti coloro che hanno una mano nel rapimento di Khalifa Mahdi Abu Bariq, la famiglia di Ibrahim bin Rajab e i suoi figli, nonchè lo stesso 604° Battaglione che viene utilizzano al di fuori delle sue competenze. Non calmeremo le nostre menti fino a quando non verrà applicato lo Stato di Diritto e nostro figlio ritornerà dalla sua famiglia. Useremo tutti i metodi per presentare i colpevoli alla giustizia, e perseguiremo tutti coloro che hanno pianificato, assistito e condannato in modo extra-giudiziale, dopo che tutte le porte ci sono state chiuse in faccia, le orecchie tacevano su di noi e i nostri occhi erano accecati nonostante il chiarimento della verità.

E coloro che hanno fatto torto sapranno quale rovesciamento affronteranno.

La famiglia Abu Bariq Al Ferjani”.

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