Governo libico di Unità Nazionale condanna l’escalation di violenza in e intorno Tripoli

Il Governo libico di Unità Nazionale ha condannato in una dichiarazione odierna “i violenti scontri che si stanno verificando nel centro di Tripoli, in quartieri densamente popolati e civili, orribili per la gente, in uno scenario che ricorda le guerre precedenti e le tragedie che si sono lasciate alle spalle”.
“Questi scontri – prosegue la stessa nota – sono il risultato di un gruppo militare che ha sparato indiscriminatamente a un convoglio che passava nell’area di Al-Zawiya Street, in un momento in cui gruppi armati si stavano ammassando al Gate 27, a ovest di Tripoli, e al Gate of Al-Jibs, a sud di Tripoli, in attuazione di quanto annunciato da Fathi Bashagha nelle minacce di usare la forza per attaccare i civili”.
“Contemporaneamente – denuncia il governo di unità nazionale – sono state ricevute informazioni su altri insediamenti militari che attraversano la strada costiera a est di Tripoli per destabilizzare la sicurezza e la stabilità della città, nel miserabile tentativo di allargare il cerchio delle ostilità sulla capitale”.
Il Governo deplora quanto accaduto, descrivendo i recenti sviluppi come un “tradimento” affermando di essersi impegnato nei giorni scorsi in trattative per risparmiare lo spargimento di sangue nella capitale. La nota parla di un’auto-iniziativa che obbligherebbe tutti i partiti a presentarsi alle elezioni a fine anno come soluzione alla crisi politica, indicando che tuttavia il partito che rappresenta Fathi Bashagha si sarebbe ritirato dai negoziati all’ultimo momento, dopo che c’erano stati segnali positivi per una soluzione pacifica.
“Questa trattativa – prosegue la dichiarazione – in cui il governo ha mostrato grande flessibilità e ha teso le mani per la pace, è avvenuta con la partecipazione di partiti militari e politici in rappresentanza dell’altra parte, in cui alcuni elementi si erano dimostrati favorevoli ad una risposta nazionale alla pace”. Il Governo, guidato dal Primo Ministro Abdel Hamid Dabaiba, ha rivelato che le trattative avrebbero dovuto proseguire in una terza sessione venerdì, nella città di Misurata, per discutere i dettagli dell’accordo, “ma è stato annullato sorprendentemente all’ultimo momento, in concomitanza con le escalation militari a Tripoli e dintorni”.


“Mentre il governo condanna l’aggressione e il tradimento – conclude la stessa fonte – sottolinea che è al fianco del popolo libico e dei residenti di Tripoli per uscire da questa crisi e raggiungere stabilità e sicurezza. Il governo non si tirerà indietro alle sue responsabilità nei confronti della patria e del suo popolo, per preservare la sicurezza e stabilità e per tagliare la mano a chiunque abbia provocato caos e conflitti all’interno della città”. Il Ministero dell’Istruzione, da parte sua, ha annunciato la sospensione degli esami di maturità fino a quando la situazione nella capitale Tripoli non si sarà stabilizzata.
La Missione di Sostegno delle Nazioni Unite in Libia e gran parte della Comunità internazionale hanno condannato la recente escalation nel Paese nordafricano, richiamando tutti gli attori politici dall’astenersi dall’uso della violenza delle armi e della retorica, invitando le parti a riportare la calma sul terreno e proteggere i civili.