Primo Ministro libico all’ex ministro dell’Interno Bashagha: “risparmia i ripetuti messaggi e minacce per innescare la guerra”

“All’ex ministro dell’Interno, risparmiate l’invio di ripetuti messaggi e minacce per innescare la guerra e prendere di mira i civili. Se ha a cuore la vita dei libici, concentra i tuoi sforzi per partecipare alle elezioni e lascia andare le illusioni dei colpi di stato militari, il loro tempo è finito. Nota: non ho risposto con un messaggio perché sono impegnato a servire i libici”. Lo scrive in un tweet il Primo Ministro libico, Abdel Hamid Al-Dabaiba, rispondendo ad una serie di dichiarazioni dell’ex ministro dell’Interno, Fathi Bashagha, a capo del Governo parallelo designato dal parlamento, la Camera dei Rappresentanti.

Il messaggio segue l’invito della Comunità internazionale a mantenere la calma sul terreno in seguito ai movimenti militari che si sono intensificati intorno alla capitale Tripoli, segnali preoccupanti che lasciano intendere un possibile nuovo tentativo di Bashagha e i suoi sostenitori di penetrare la capitale. Fonti militari di Misurata hanno riferito del pagamento da parte di Bashagha di somme di denaro ad individui pronti ad arruolarsi nelle sue fila, cifre tra i 500 e i 1000 dinari libici per coloro che hanno a disposizione mezzi armati. L’ex ministro dell’Interno, Fathi Bashagha, 60 anni, di Misurata ha rilasciato nelle ultime 48 ore diversi messaggi con cui invita i giovani a schierarsi con “la legittimità”, descrivendo unilaterlamente come “scaduto” il Governo di Unità Nazionale.

Solo due giorni fa, il portavoce del Dipartimento di Stato USA, Ned Price, ha espresso profonda preoccupazione per le rinnovate minacce di uno scontro violento a Tripoli. “Gli Stati Uniti – afferma Price -sono profondamente preoccupati per le rinnovate minacce di uno scontro violento a Tripoli e chiedono un’immediata riduzione dell’escalation da parte di tutte le parti. La stragrande maggioranza dei libici cerca di scegliere pacificamente la propria leadership attraverso le elezioni”.

Il portavoce ha concluso: “Invitiamo coloro che rischiano ancora una volta di essere trascinati nella violenza a deporre le armi e in particolare sollecitiamo i leader libici a impegnarsi nuovamente senza indugio a individuare una base costituzionale per le elezioni presidenziali e parlamentari. L’instabilità in atto ricorda l’urgente necessità di nominare un nuovo Rappresentante speciale delle Nazioni Unite del Segretario generale per la Libia per riprendere gli sforzi di mediazione, con il sostegno unificato della comunità internazionale”.

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