Dichiarazione della tribù Qadhadhfa su quanto sta accadendo ad Abu Hadi e sulla posizione del Consiglio Supremo delle Tribù della Sirte

Riportiamo integralmente la dichiarazione della Tribù Qadhadhfa sulla situazione ad Abu Hadi. Rilasciata a Sirte il 24 agosto 2022.

“Nel nome di Allah il Misericordioso

Non cedere e non affliggerti, sarai superiore se sarai credente.

Grande è la verità di Dio.

Il Consiglio Sociale della tribù Qadhadhfa ha seguito con grande dispiacere la dichiarazione rilasciata dal Consiglio Supremo delle Tribù della Sirte in merito alla situazione che deve affrontare la tribù Qadhadhfa in generale e la regione di Abu Hadi in particolare.

Primo: sospende la sua appartenenza al Consiglio Supremo delle Tribù della Sirte e congela tutta la sua attività in segno di protesta contro la dichiarazione rilasciata dal Consiglio Tribale di Sirte, che contraddice la realtà e costituisce una legittimazione di un processo di punizione collettiva nei confronti di una componente sociale all’interno della regione di Sirte, a prescindere dalle argomentazioni e dalle giustificazioni, che è in contrasto con la Carta d’Onore firmata da tutte le tribù di Sirte e dalle sue componenti Sociali.

Secondo: esprime la sua ferma condanna e denuncia dell’uccisione da parte di un gruppo non identificato di una delle pattuglie di stanza nell’area di Abu Hadi, ed esprime il suo rammarico per la presenza di vittime tra le persone dello stesso paese unite dalla religione e dal suolo. Rifiuta qualsiasi azione che semini discordia e conflitto tra il popolo di Sirte in particolare e il popolo libico in generale.

Terzo: la tribù Qadhadhfa rifiuta e condanna ogni comportamento criminale che destabilizzi la sicurezza del paese e delle persone e invade la vita e le proprietà delle persone.

Quarto: le azioni di arresto, persecuzione di persone, pedinamento e perquisizione delle case sono atti che l’autorità pubblica non pratica se non attraverso agenti di controllo giudiziario e in conformità con controlli legali e procedure giudiziarie accurate. La tribù Qadhadhfa non si preoccupa e anzi incoraggia l’inseguimento di criminali e contrabbandieri in tutte le regioni. Non viene nascosto a nessuno la loro ubicazione e gli strumenti dietro i quali si nascondono, ma d’altra parte rifiuta categoricamente l’ingiustizia e l’oppressione sistematiche a cui sono soggetti i suoi figli.

Quinto: Sollevare la bandiera verde o altre bandiere come quella della Cirenaica, dei Tabu, degli Amazigh e persino le bandiere di alcuni paesi coloniali è un fenomeno che si diffonde in tutto il paese e non è mai stato protestato, per non parlare della pratica delle punizioni collettive nei suoi confronti intimidendo la sicurezza, invadendo le santità e praticando la politica della punizione collettiva, che arriva all’arresto dei genitori, portati via con il pretesto che i loro figli sono nelle liste. Tutti sanno che la maggior parte di loro sono maligni.

Sesto: invita tutti i riformisti e i conciliatori dell’amata Libia a recarsi nell’area di Abu Hadi prima che la questione si aggravi e ad adoperarsi per alleviare le sofferenze del suo popolo che è sottoposto per il quarto giorno consecutivo a un assedio soffocante e una campagna intimidatoria della vista e dell’udito di tutti. Invita inoltre i canali satellitari, le piattaforme di social media, gli editori e i blogger a respingere l’incitamento all’odio e a stabilire un discorso che promuova lo spirito di tolleranza invece di frammentazione, divisione e seminare odio.

Settimo: respingiamo e condanniamo la politica di assedio e fame imposta all’area di Abu Hadi, che ha portato alla chiusura dell’ospedale del villaggio e delle cliniche private che forniscono servizi medici essenziali alla zona, in particolare quelli con malattie croniche come diabete e ipertensione per gli anziani, senza dimenticare la chiusura dei negozi che forniscono cibo ai residenti della zona e la prevenzione dell’ingresso di aiuti che trasportano medicinali e cibo per la nostra gente e limita la circolazione, che impedisce a molti studenti di sostenere gli esami di scuola secondaria. In tale contesto, segnaliamo che quanto accennato dal Presidente del Consiglio Comunale di Sirte in merito al regolare funzionamento dei servizi sanitari ed educativi non corrisponde alla realtà, poiché tutti sanno dell’assoluta mancanza di tali servizi.

Infine, estende il suo profondo ringraziamento e gratitudine a tutti i capi dei consigli sociali e alle figure politiche e dei diritti umani che hanno contattato il capo del consiglio sociale della tribù Qadhadhfa e hanno espresso il loro assoluto sostegno al nostro popolo a Abu Hadi e il loro rifiuto delle intimidazioni, assedio e campagna di arresti fuori legge.

Nostro Signore, spalanca la verità a noi e il nostro popolo, e tu sei il migliore dei conquistatori”.

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