Anche la Libia condanna i recenti crimini delle milizie Houthi contro Abu Dhabi

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale del Governo libico di Unità Nazionale ha condannato, lunedì, il dirottamento di una nave mercantile battente bandiera degli Emirati Arabi Uniti da parte delle milizie Houthi in Yemen. Secondo quanto riferito, il vassello stava trasportando attrezzature provenienti dall’Ospedale da campo saudita.
In una dichiarazione il ministero degli Esteri di Tripoli ha confermato che l’incidente rappresenta una flagrante violazione della libertà di navigazione marittima e del commercio di transito nello stretto di Bab al-Mandab e nel Mar Rosso meridionale, oltre ad essere una violazione del diritto internazionale.
Il ministero degli Esteri libico ha avvertito che “tali azioni aumentano il conflitto e ne accrescono l’intensità tra le parti, contribuendo indubbiamente a prolungare le sofferenze del popolo yemenita”. Ha sottolineato “l’importanza di stabilire sicurezza e stabilità nello Yemen e preservare l’unità del suo territorio, riaffermando il diritto del popolo yemenita di aderire alla legittimità e di vivere in pace e prosperità”.
Il 3 gennaio, il gruppo Houthi in Yemen ha annunciato di aver dirottato una nave degli Emirati, che secondo loro trasportava “equipaggiamento militare”, dopo che la coalizione a guida saudita li ha accusati di “pirateria e dirottamento di una nave” battente bandiera degli Emirati nel sud del Mar Rosso al largo della città yemenita di Hodeidah.
L’incidente ha suscitato diffuse condanne a livello regionale e internazionale, ma il gruppo Houthi ha respinto l’appello del Consiglio di sicurezza dell’ONU a rilasciare la nave, Rawabi, mentre Abu Dhabi ha fatto appello al gruppo dirottatore di rilasciarne almeno l’equipaggio e di permettergli un ritorno a casa in sicurezza.
La dichiarazione arriva dopo che un attacco oggi ha provocato incendi e tre esplosioni di petroliere vicino agli impianti di stoccaggio della compagnia petrolifera statale ADNOC. I deceduti sono un cittadino pakistano e due indiani, secondo l’agenzia di stampa statale degli Emirati Arabi Uniti, WAM. Nell’attacco odierno almeno tre persone sarebbero morte e sei ferite secondo la polizia di Abu Dhabi citata da WAM.
Gli incendi sono iniziati lunedì pomeriggio nella zona industriale di Musaffah e in un cantiere edile vicino all’aeroporto internazionale di Abu Dhabi, ha affermato la polizia in una nota. Le autorità ritengono che l’attacco sia stato effettuato da droni. “Le indagini preliminari suggeriscono che la causa degli incendi siano piccoli oggetti volanti, possibilmente appartenenti a droni, caduti nelle due aree. Le squadre delle autorità competenti sono state inviate e l’incendio è attualmente in fase di spegnimento”, si legge nel comunicato della polizia di Abu Dhabi.
Il prezzo del petrolio non è stato influenzato, con il greggio secondo il riferimento internazionale Brent scambiato a circa $ 85,89 al barile nelle ore successive alle esplosioni, in calo di circa lo 0,2% rispetto al giorno precedente. Gli Emirati Arabi Uniti sono il terzo paese produttore di petrolio dell’OPEC e l’ADNOC, la Compagnia petrolifera nazionale di Abu Dhabi, controlla le operazioni petrolifere ad Abu Dhabi, sede della stragrande maggioranza del greggio statale.
Gli Emirati Arabi Uniti sono il settimo produttore mondiale di petrolio, pompando oltre 4 milioni di barili al giorno. Secondo le prime ricostruzioni non ci sono stati danni significativi derivanti dai due incidenti, mentre le indagini sarebbero ancora in corso. Un portavoce della milizia Houthi dello Yemen, citato da Reuters, ha affermato che i suoi militanti hanno lanciato un’operazione militare nell’emirato e che rivelerà maggiori dettagli nelle ore a venire.
Gli Emirati Arabi Uniti si sono in gran parte ritirati dallo Yemen nel 2019, dopo circa quattro anni in una sanguinosa guerra che ha ridotto alla fame il paese più povero del Medio Oriente e ha alimentato i combattimenti per procura tra la coalizione a guida Saudita e l’Iran che sostiene gli Houthi con finanziamenti e armi. Il 16 febbraio 2021, Washington ha revocato le designazioni degli Houthi come Organizzazione terroristica, mentre ha confermato le sanzioni per i leader del gruppo Abdul Malik al-Houthi, Abd al-Khaliq Badr al-Din al-Houthi e Abdullah Yahya al-Hakim per atti che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità dello Yemen.