Nulla di fatto, il LPDF non è riuscito a trovare un accordo sulla base per le elezioni

Il vicesegretario generale e coordinatore della Missione di Sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL), Rizdon Zeninga, ha annunciato che i rappresentanti libici riuniti da lunedì a Ginevra per il Libyan Political Dialogue Forum (LPDF) non sono riusciti a trovare un consenso sulla base costituzionale per le elezioni generali, precedentemente dagli stessi fissate per il 24 dicembre 2021.

“Non siamo riusciti a raggiungere un accordo sulla norma costituzionale, e questo non è di buon auspicio”. Ha dichiarato Zeninga durante il suo discorso conclusivo, indicando che sono state fatte tre proposte, ma i partecipanti non hanno raggiunto un terreno comune sul meccanismo con cui condurre le elezioni.

“Il sipario si cala oggi e vi invitiamo a continuare il dialogo tra voi per raggiungere un compromesso tra tutte le parti, e continueremo a lavorare con il Comitato di Riconciliazione per preparare alcune opzioni per costruire un terreno comune che il forum discuterà di nuovo”. Ha proseguito Zeninga, anticipando che i membri del LPDF torneranno in Libia e da lì continueranno a lavorare su questo dossier.

A Chavannes-des-Bougs, a pochi chilometri dalla capitale svizzera, l’atmosfera è divenuta sempre più tesa nei giorni scorsi. Il Libyan Political Dialogue Forum avrebbe dovuto concludersi giovedì, ma la Missione ONU ha ottenuto un giorno in più per cercare di giungere ad una conclusione positiva, ma invano.

I membri si sono divisi in tre gruppi: il primo, favorevole a tenere elezioni in tempo secondo quanto indicato nella road map; il secondo, che includerebbe i sostenitori del feldmaresciallo Khalifa Haftar, che hanno chiesto elezioni che consentano la sua corsa al ruolo di presidente; ed il terzo, rappresentato dai sostenitori del Governo provvisorio di unità nazionale, della Camera dei Rappresentanti e dell’Alto Consiglio di Stato,la cui tendenza è quella di rinviare le elezioni e mantenere lo status quo, con il pretesto o la credenza che le attuali istituzioni debbano prima risovere questioni prioritarie prima di andare al voto.

Nulla di fatto, nonostante gli appelli della Comunità internazionale che ha fatto pressioni nei giorni scorsi affinchè i partecipanti al LPDF raggiungessero un accordo sulla base costituzionale. Sull’incontro ha pesato anche il coronavirus, dopo che l’inviato Jan Kubis non ha potuto partecipare in presenza, un membro dello staff della Missione ONU ed uno dei partecipanti al Dialogo, Hussain Al-Ansari, sono risultati positivi al tempone.

Scopri di più da Speciale Libia

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading