Il Consiglio presidenziale nomina un nuovo capo dell’intelligence libica

Il Consiglio Presidenziale libico, guidato da Mohamed Younis al-Menfi, ha annunciato ieri la nomina di un nuovo capo dell’intelligence tramite il decreto 17/2021. Hussein Mohamed Khalifa Al-Aaeb sostituirà Emad Trabelsi, comandante della milizia della Task Force speciale, che era stato assegnato alla guida dei servizi segreti dall’ex presidente Fayez al-Serraj lo scorso gennaio.
Hussein Mohamed Khalifa Al-Aeb, ha precedentemente prestato servizio nell’ufficio di al-Senussi durante il sistema delle masse del colonnello Muammar Gheddafi per alcuni decenni. Originario di Siyan, villaggio ai piedi delle montagne occidentali, Jabel Nefusa, si è schierato dalla parte dei rivoluzionari nel 2011, prima di schierarsi con il Generale Khalifa Haftar. Sebbene i media hanno riferito di controversie col comando generale dell’esercito orientale a Bengasi, Al-Aeb manterebbe ancora oggi buoni rapporti con le forze armate di Bengasi.
Si tratta di una mossa importante nel tentativo di unificare le istituzioni militari in Libia, ma che non è stato accolto positivamente dai gruppi armati nella regione occidentale. Muhammad Bahroni, detto anche “Al Far,” un importante esponente delle milizie di Zawyia e le pagine della coalizione “Vulcano di Rabbia”, hanno intimato al Consiglio di presidenza libico di ritirare il decreto.
Rivolgendosi al presidente Mohammed al Menfi in un tweet, Al Far ha accusato Al A’eb di essere un uomo del generale Khalifa Haftar e di aver preso parte alle operazioni militari su Tripoli iniziate il 4 aprile 2019 contro le milizie e i resti di gruppi terroristici. “Devi ritirare la decisione di nominare a capo dell’intelligence chi ha sostenuto l’aggressione contro Tripoli. Altrimenti, come ti abbiamo autorizzato, siamo in grado di espellerti e licenziarti”, ha avvertito Al Far.
Sui social networks sono rimbalzate le immagini in serata di alcuni miliziani armati che circondavano l’Hotel Corinthia nella capitale Tripoli, dove il Consiglio di Presidenza sta tenendo alcune sue riunioni, dopo che pagine collegabili alla coalizione “Vulcano di Rabbia”riferivano di un oridine da parte di Mohamed Hassan a capo della Brigata 166 di prendere in ostaggio la sede della Presidenza. In realtà, presso l’Hotel Corinthia si sarebbe svolto un incontro con i leader dei gruppi armati, mentre la portavoce del Consiglio ha chiarito che nessuno sarebbe stato danneggiato.
