Governo libico sospende per tre mesi la tassa sulle vendite in valuta estera

Di Vanessa Tomassini.
Il Governo libico di Accordo Nazionale (GNA), con base a Tripoli, ha deciso domenica 3 gennaio 2020 di sospendendere temporaneamente la sua decisione (n. 1300/18) sull’applicazione di un supplemento sulle vendite in valuta estera. La decisione del Primo Ministro Fayez al-Serraj afferma che la sospensione della tassa avrà una durata di tre mesi rinnovabili.
Nell’articolo 2 della nuova decisione con effetto immediato, il Governo di Tripoli motiva la sospensione con l’avvio del nuovo tasso di cambio unificato del dinaro libico annunciato dalla Banca Centrale della Libia (CBL), che ha precedentemente adeguato il tasso di cambio ufficiale del dinaro libico in tutte le transazioni governative, commerciali e personali a 4,48 LYD per un dollaro USA.
Il Governo di Fayez al-Serraj, alle prese con la peggiore crisi economica ed umanitaria della storia del Paese nordafricano, aveva imposto una sovrattassa sulle vendite in valuta estera nel tentativo di portare denaro contante nelle casse delle banche libiche per fare fronte alla crisi di liquidità e ridurre il deficit di bilancio. La decisione tuttavia si è rivelata inefficace: il tasso di cambio ufficiale era stato abusato, portando alla corruzione e alla contrazione del settore privato.
I libici vivono condizioni sempre più difficili. La svalutazione del dinaro libico contro il dollaro ha notevolmente ridotto il potere di acquisto delle famiglie, alle prese con prezzi inaccessibili di beni di lusso, tecnologia e cura della persona. La chiusura delle frontiere con la vicina Tunisia ha portato ad una diminuzione di oltre il 70% degli scambi tra i due Paesi, mentre gli scaffali dei negozi libici si sono riempiti di merci turche e cinesi. La crisi del coronavirus, il prolungato stallo politico e la divisione militare hanno contribuito ad aggravare la crisi in tutto il Paese.