Tripoli assiste a maggiori bombardamenti, così cambia la guerra in Libia

Sabato mattina, l’esercito nazionale libico (LNA) del generale Khalifa Haftar ha preso di mira la base militare di Mitiga, che ospita al suo interno l’aeroporto, una prigione e la base logistica della forza di deterrenza Rada, così come droni turchi, e gli ufficiali della sala operativa congiunta del Governo di Accordo Nazionale (GNA) ed Ankara.

Secondo i media locali, l’LNA ha bombardato direttamente i serbatoi di carburante a reazione, provocando danni collaterali al terminal passeggeri e al deposito di manutenzione degli aeromobili. L’aviazione orientale ha hanche preso di mira il progetto al Habda a sud di Tripoli, così come la foresta di al-Nasr, che si è trasformata in una caserma militare a cielo aperto per le forze affiliate al GNA.

Il targeting della base di Mitiga ha spinto la missione delle Nazioni Unite (UNSMIL) a pubblicare una nota di condanna, indicando che le operazioni militari hanno coinvolto un aereo civile che si stava preparando a lasciare Tripoli, oltre a provocare danni ai serbatoi di carburante, ai camion dei pompieri e al terminal passeggeri.

L’Alto Consiglio di Stato ha anche condannato il targeting di infrastrutture civili da parte del comando generale delle forze armate libiche, invitando il Consiglio presidenziale rappresentato da Fayez al-Serraj ad aumentare il livello di coordinamento militare con la Turchia e quei Paesi descritti come alleati internazionali.

In questo contesto, il controverso imam di Tripoli, Sadiq al-Ghariani, ha rivelato in un discorso televisivo che anche il Qatar sta inviando armi e munizioni in Libia, spacciati per aiuti umanitari.

Secondo UNSMIL, dal primo maggio, i crescenti attacchi indiscriminati, in gran parte attribuibili alle forze affiliate all’LNA, tra cui quelli ad Abu Salim, Tajoura, al-Hadba al-Badri, Zanata e Zawit al-Dahmani, hanno provocato numerose vittime civili, danni alle case e altre proprietà civili. Tra l’1 e l’8 maggio, sono stati uccisi almeno 15 civili e 50 feriti.

Il 6 maggio, case sono state bombardate nel quartiere di Abu Salim di Tripoli con almeno una persona uccisa e 27 persone ferite, tra cui quattro bambini e cinque donne. Lo stesso giorno, i razzi hanno colpito diverse case di Tajoura e provocato la morte di tre persone e il ferimento di altre 10 persone, tra cui tre bambini. Il 5 maggio, il bombardamento di case nel quartiere al-Hadba di Tripoli ha ucciso due civili e ferito altri tre, incluso un bambino. 

In seguito alle continue perdite sul campo, compresa la disfatta di al-Watiya, i continui combattimenti a Tripoli, Tarhouna, e a sud di Misurata, sta costringendo la Turchia a reclutare combattenti sempre più giovani e senza esperienza. Decine di giovani libici inoltre si uniscono al fianco delle truppe regolari dell’LNA in difesa delle proprie città o in cerca di vendetta, trasformando sempre più il conflitto in una sorta di guerriglia urbana.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: