Consiglio d’Europa chiede all’Italia di sospendere la cooperazione con la Guardia Costiera libica

Il Consiglio d’Europa ha chiesto all’Italia di smettere di sostenere le attività della Guardia Costiera libica e di introdurre garanzie nel protocollo d’intesa firmato con Tripoli per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani. La richiesta è giunta in una lettera inviata dal Consiglio europeo al ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio che chiede formalmente all’Italia di sospendere le attività di cooperazione con la Guardia Costiera libica in vista dell’attuale situazione di caos e conflitto nel Paese nordafricano.
Il Consiglio si oppone al ritorno in Libia dei migranti recuperati in mare secondo il memorandum d’intesa tra Roma e Tripoli, vista la pericolosa situazione in Libia, aggiungendo di seguire i colloqui in corso tra le due parti al fine di migliorare il protocollo d’intesa. La missiva ricorda alla Farnesina le precedenti raccomandazioni formulate dal Consiglio sulla necessità di salvare la vita delle persone, proteggere i diritti umani e colmare l’apparente mancanza di protezione per i migranti nel Mediterraneo.
Il Consiglio d’Europa vuole anche stabilire politiche e meccanismi di monitoraggio indipendenti per ridurre il rischio di violazioni dei diritti umani in Libia, facendo appello ai 47 Stati membri di essere solidali con l’Italia nella gestione della crisi migratoria. L’Italia ha già affrontato aspre critiche per la sua cooperazione con la Guardia costiera libica dopo che è stato rivelato il coinvolgimento di elementi criminali ed estremisti all’interno del corpo libico, come nel caso del famigerato “Bija” invitato in Italia nel 2017 per partecipare a degli incontri a Cava di Mineo.