L’esercito annuncia la chiusura dello spazio aereo su Tripoli

Di Ali Ahmed.
Il portavoce del Libyan National Army (LNA), Ahmed al-Mismari, ha annunciato, in una conferenza stampa mercoledì pomeriggio a Bengasi, la decisione del comando generale di chiudere lo spazio aereo sulla capitale. L’embargo aereo, come è stato definito, si estenderà dal confine amministrativo meridionale della municipalità di Gharian a sud est di Tarhouna, fino alla costa, includendo quindi lo scalo aeroportuale di Mitiga oggi rimasto chiuso per alcune ore.
Al-Mismari ha affermato che il comando generale è impegnato a rispettare la tregua annunciata lo scorso 12 gennaio, ma ciò non significa che l’esercito non risponderà alle violazioni dell’altra parte, compreso il continuo trasporto di terroristi dalla Siria attraverso la Turchia e le minacce di droni che sorvolano le posizioni delle forze armate.
“Rispettando la comunità internazionale, i fratelli arabi e gli amici russi, abbiamo smesso di sparare incondizionatamente, ma invece di usare la tregua per fornire servizi ai cittadini, la regione è diventata una fonte per il trasporto di terroristi, armi e attrezzature”, ha aggiunto il portavoce, invitando le Nazioni Unite e le organizzazioni per i diritti umani a trasferire i prigionieri dalle aree delle operazioni militari nella capitale Tripoli.
Oggi pomeriggio sono state diffuse sui social network le immagini di un drone abbattuto a sud di Tripoli, decollato poco prima da Mitiga, dove i gruppi armati affiliati al Governo di Accordo Nazionale (GNA) con il sostegno dell’intelligence turca avrebbero istallato sistemi di difesa anti missilistici.
Media pro-LNA hanno affermato inoltre che alcuni prigionieri delle forze armate sarebbero stati utilizzati come scudi umani dalle milizie anti-Haftar. Va ricordato che lo scorso novembre Al-Mismari aveva già annunciato la chiusura dello spazio aero al di sopra delle aree di ingaggio a sud di Tripoli, compresa l’area Maya, la fabbrica di Al-Qmas, il collegio militare, la zona occidentale di Garaboulli. L’esercito aveva escluso dal divieto l’aeroporto di Mitiga per la sua importanza umanitaria, lo scalo era stato incluso solo successivamente l’ 8 gennaio 2020.