Consiglio di Sicurezza UN estende le sanzioni alla Libia

Articolo aggiornato alle 19:40 del 05 Novembre
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato oggi la risoluzione 2441 che estende le sanzioni internazionali alla Libia introdotte dalla risoluzione 1970 e 1973 del 2011 e successive modifiche. Queste includono l’embargo di armi; il divieto di viaggio per i soggetti elencati nelle liste sanzionatorie; il congelamento di tutti i fondi, le altre attività finanziarie e le risorse economiche possedute o controllate, direttamente o indirettamente, dalle persone o entità elencate nelle liste; ed in particolare le misure atte a prevenire l’esportazione illecita di petrolio.
Il comitato ha poi confermato di continuare ad occuparsi attivamente della questione, monitorando con particolare attenzione i reati di pianificare, dirigere o commettere violenze sessuali e di genere come criterio separato e distinto per la quotazione sotto le sanzioni. Come si apprende nella dichiarazione di voto dell’ambasciatore Carl Skau a nome della Svezia, la violenza sessuale connessa al conflitto e la violenza sessuale nei centri di detenzione è un problema acuto in Libia. “Insieme alla Missione di supporto delle Nazioni Unite (UNSMIL), al rinvio della situazione in Libia alla CPI e alle misure per prevenire il traffico di migranti attraverso la Libia – si legge nella stessa dichiarazione – le sanzioni svolgono un ruolo fondamentale nelle misure più ampie del Consiglio di sicurezza per sostenere la Libia nella costruzione a lungo termine di pace e stabilità”.