La situazione nel sud della Libia è in fermento

Di Vanessa Tomassini.

Mentre gli occhi di tutto il mondo sono ancora puntati su Tripoli e la zona occidentale della Libia per monitorare se reggerà il cessate il fuoco, una partita importante si sta giocando nella storica regione meridionale del Fezzan, dove gruppi affiliati al Libyan National Army stanno portando avanti un’offensiva contro combattenti e bande armate straniere, compresi gruppi terroristici.

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Una forza di sicurezza composta da giovani di diverse tribù del sud e della regione centrale, riuniti sotto la bandiera dell’esercito libico, stanno pattugliando l’area di Wadi al-Hayaa in supporto della sala operativa di Ubari, vicino all’oasi di Gaberoun.  Fonti non ancora confermate riferiscono del rapimento di una famiglia nella zona, che avrebbe messo in moto una milizia tribale nota come Katiba30.

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Il battaglione di pace, sotto l’egida del maresciallo Khalifa Haftar, conterebbe oltre un centinaio di veicoli equipaggiati con armi più o meno sofisticate. Già la scorsa settimana, i suoi uomini si sarebbero scontrati pesantemente con le bande chadiane, e sudanesi secondo le nostre fonti, dedite al contrabbando di ogni sorta e criminalità, compresi rapimenti e furti. Il  battaglione avrebbe registrato qualche perdita, ma dopo l’impreparazione iniziale, ha portato a segno una serie di operazioni in cui diversi mezzi degli avversari sono stati distrutti e diversi miliziani stranieri sono stati uccisi.

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Mercoledì, nei pressi di Sabha, un giovane della tribù Qadhadhfa sarebbe stato assassinato. Anche questo episodio ha portato altri giovani a prendere parte alle operazioni militari. Nel frattempo, sembrerebbe che la compagnia petrolifera Akakus Oil Company, una joint venture NOC e Total, avrebbe evacuato il personale straniero  dal campo di el-Sharara ufficialmente per timore di rapimenti, secondo altri invece in seguito ad un vertice tra i Twareg, Tebù ed altre tribù del sud, si temerebbero degli attacchi in risposta alle continue interruzioni di corrente nell’area.

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Si ricorderà che, verso la fine di agosto, il Governo del Ciad ha schierato l’esercito al confine con la Libia: oltre 1000 combattenti, secondo il briefing di Ghassan Salamé al Consiglio di Sicurezza del 5 settembre, sarebbero stati coinvolti nelle ostilità operando dal sud della Libia.

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