Haftar lancia la seconda fase delle operazioni a Derna

Il Generale Khalifa Haftar a capo del Libyan National Army ha annunciato oggi pomeriggio l’avvio della seconda fase delle operazioni a Derna, già sotto assedio da due settimane. La sfida di Haftar e i suoi uomini è quella di cacciare dalla città i terroristi che ne avevano fatto la loro roccaforte. “Il momento della vittoria si avvicina” ha detto Haftar rivolgendosi ai libici dai microfoni delle tv satellitari. L’uomo forte di Tobruk ha rivolto alcune raccomandazioni ai suoi uomini, avvertendoli di prestare attenzione ad agguati, trappole esplosive, cecchini e militanti armati che possono nascondersi tra i civili.
Haftar ha anche chiesto ai suoi ufficiali di prendersi cura della sicurezza delle persone, sottolineando che la città e le sue strutture non devono essere distrutte. Seguendo le indicazioni delle organizzazioni internazionali, il capo dell’esercito ha ribadito l’importanza di adottare procedure legali per trattare con i detenuti, invitando tutti a rispettare le leggi della guerra onde evitare qualsiasi tipo di rappresaglia. Il generale ha annunciato il ripristino degli organi di polizia, chiarendo che l’esercito sarà pronto ad intervenire in caso di segnali di allarme. Particolare attenzione in questa seconda fase verrà rivolta alle porte e alle uscite principali che collegano Derna ad altre città vicine.
Derna era divenuta la cova dei jihadisti: oltre al gruppo islamista Shura Council of Mujahideen in Derna molti elementi legati a Daesh ed al-Qaeda vi avevano trovato rifugio dopo essere riusciti a fuggire da altri centri come Bengasi e Sirte. Qui Daesh si è riorganizzato riuscendo a montare nuovi video per la sua propaganda del terrore e riuscendo a coinvolgere nuovi giovani, abbindolati dalle bugie delle menti delle organizzazioni o dai guadagni promessi dalle milizie, oltre alla promessa di un paradiso post morte. Il rischio di radicalizzazione in Libia resta alto, malgrado la sconfitta sul piano militare poco è stato ancora fatto per combattere le cause di questo fenomeno.
La Missione delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) in un tweet ha condannato “l’allarmante aumento di attacchi terroristici in Libia, l’ultimo contro una stazione di polizia vicino ad Agedabia a giugno, nel quale una donna è rimasta uccisa ed altri 5 familiari sono rimasti feriti. Questo attacco è il quarto rivendicato da Daesh in un mese nella stessa regione”. UNSMIL ha fatto appello a tutte le parti libiche a superare le loro divisioni e non permettere al terrorismo di riaffermarsi in Libia.