Italia consegna la prima motovedetta alla Libia

L’Italia ha consegnato ieri, lunedì, la prima motovedetta “classe 300″ di nuova fabbricazione alle autorità del governo libico di Tripoli, presso il cantiere navale Vittoria ad Adria (Rovigo). La cerimonia è avvenuta alla presenza del vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, della sua omologa libica, Najla El Mangoush, e del Commissario europeo per l’allargamento e la politica di vicinato, Oliver Varhelyi.

Si tratta del primo mezzo consegnato delle cinque promesse dalla delegazione italiana durante la recente missione a Tripoli. Le motovedette classe 300 sono specializzate per le attività di salvataggio in mare (Search and Rescue, Sar) ed è una tipologia di unità navale già in uso alla Guardia costiera italiana. La nuova donazione italiana intende rafforzare significativamente le capacità delle autorità libiche nelle attività di salvataggio in mare e di contrasto del traffico di migranti e di esseri umani, nel quadro di una rinnovata cooperazione che il governo Meloni ha avviato con la Libia sui temi migratori e sul controllo delle frontiere.

La consegna consentirà alle autorità di Tripoli di arginare gli effetti della migrazione irregolare e si inserisce nella strategia dell’Italia nel sostenere i Paesi della sponda sud del Mediterraneo affinché non sia più un luogo di morte, oltre ad ambire ad un ruolo maggiore in tutto il continente africano.

Il 2 febbraio 2017, l’allora premier libico Faiez Serraj e l’ex Primo Ministro italiano, Paolo Gentiloni, avevano già firmato un Memorandum of Understanding (MoU). Il protocollo d’intesa, riconfermato lo scorso 28 gennaio, riguardava la cooperazione nei settori dello sviluppo, dell’immigrazione clandestina, della tratta di esseri umani, del contrabbando e del rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra Libia e Italia.

Tali accordi rientrerebbero nell’attuazione del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione, firmato a Bengasi nel 2008 da Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi e della Dichiarazione di Tripoli del 21 gennaio 2012. Il MOU prevede che l’Italia fornisca supporto tecnico e tecnologico e, finanzi le operazioni libiche nella lotta all’immigrazione clandestina, rappresentata dalla Guardia di frontiera e dalla Guardia Costiera affiliata al Ministero della Difesa e dai competenti organi e dipartimenti dell’Interno della Libia.

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