EUNAVFOR MED IRINI ha indagato 348 navi mercantili e 21 voli sospetti a dicembre 2022

Nel dicembre 2022, l’operazione EUNAVFOR MED IRINI ha indagato 348 navi mercantili tramite chiamate radio (su 8.146 ) ed effettuato 12 visite su navi con il consenso dei comandanti (su 420 ). L’ Operazione ha inoltre monitorato 21 voli sospetti (su 1.085 ) e ha continuato a monitorare 25 aeroporti (e piste di atterraggio) e 16 porti (e terminal petroliferi). Attraverso la Crime Information Cell, l’operazione ha emesso 2 (su 75) raccomandazioni di ispezione di una nave sospetta nei porti degli Stati membri dell’UE.
Dopo la 1a Conferenza di Berlino, il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso di lanciare, il 31 marzo 2020, una nuova Operazione denominata EUNAVOR MED IRINI, principalmente marittima e incentrata sull’attuazione dell’embargo delle Nazioni Unite sulle armi alla Libia.
IRINI fa parte dell’approccio integrato europeo alla Libia che prevede sforzi politici, militari, economici e umanitari per portare stabilità e sicurezza nel paese.
I compiti dell’Operazione EUNAVFOR MED IRINI sono:
- contrastare il traffico illegale di armi, sostenendo l’attuazione dell’embargo sulle armi nei confronti della Libia sulla base delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (compito principale);
- raccogliere informazioni sul contrabbando di petrolio, in particolare per le sue conseguenze sull’economia libica e il suo possibile utilizzo per finanziare il mercato delle armi;
- contribuire all’interruzione del modello di business del traffico di migranti raccogliendo informazioni con mezzi aerei e condividendole con FRONTEX e le autorità nazionali competenti;
- sostenere lo sviluppo della capacità di ricerca e soccorso della Guardia Costiera libica e della Marina attraverso la formazione. Questa attività non è stata ancora implementata.
Dal suo avvio, l’operazione EUNAVFOR MED IRINI ha effettuato l’imbarco e l’ispezione di 25 imbarcazioni sospette. In tre occasioni, l’IRINI ha sequestrato i carichi ritenuti in violazione dell’embargo sulle armi delle Nazioni Unite e ha dirottato le navi verso un porto di uno Stato membro dell’UE. Uno Stato di bandiera (Turchia) ha negato il consenso a salire a bordo e ispezionare navi sospette in nove occasioni. L’Operazione IRINI ha inoltre indagato su 8.146 navi mercantili attraverso la richiesta di informazioni tramite chiamate radio (hailing) e visitato 420 navi con il consenso dei loro Comandanti (i cosiddetti approcci amichevoli).
Inoltre, l’operazione ha indagato su 1.085 voli sospetti, 25 aeroporti e 16 porti, e ha fornito 41 rapporti speciali al gruppo di esperti delle Nazioni Unite sulla Libia, la maggior parte dei quali riferiti a violazioni o possibili violazioni dell’embargo sulle armi e alle attività di contrabbando di petrolio in Occidente e nell’est del Paese. Infine, attraverso l’embedded Crime Information Cell, l’operazione ha trasmesso alle competenti forze dell’ordine 75 raccomandazioni per l’ispezione di navi sospette nei porti degli Stati membri dell’UE, 57 delle quali sono state condotte.
Questi risultati hanno dimostrato l’efficacia e l’imparzialità di IRINI.
Le ispezioni o gli approcci amichevoli sono sempre effettuati in conformità con il quadro delle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU in materia, nel pieno rispetto del diritto internazionale, senza pregiudicare il programma delle attività delle navi. Inoltre, durante queste attività vengono sempre attuate misure preventive contro il COVID-19.