Recupero debiti dalla Libia, una serie di sentenze francesi. Dabaiba si congratula con i libici per la revoca del congelamento dei fondi LIA

“Mi congratulo con il popolo libico per l’emanazione della sentenza della Corte Suprema in Francia che annulla e revoca il congelamento dei fondi della Libyan Investment Authority dal Gruppo Al-Kharafi, sottolineando l’indipendenza dell’informativa finanziaria dell’istituzione. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questo importante traguardo per proteggere i fondi libici all’estero”. Lo ha dichiarato in un breve messaggio sulla sua pagina Facebook il Primo Ministro libico, Abdel Hamid Al-Dabaiba, commentando la recente decisione della Corte d’Appello francese.
Precedentemente, la Libyan Foreign Bank (LFB) è riuscita, all’inizio di questo mese, a vincere due sentenze emesse a suo favore dalla Corte d’Appello francese, per revocare i sequestri precedentemente effettuati dalla Siba Plast Company sui suoi asset in Francia, pari a 280 milioni di euro, sostenendo di avere diritti con lo Stato libico.
In una dichiarazione sul suo sito web ufficiale martedì, LFB ha considerato queste due sentenze il culmine dei continui sforzi per riformare le condizioni di LFB attraverso progetti strategici lanciati nel 2021, incluso un progetto per proteggere le risorse e gli investimenti. Da notare che la Corte d’Appello francese ha riconosciuto l’indipendenza della personalità finanziaria e giuridica della Libyan Foreign Bank dalla responsabilità e personalità giuridica dello Stato libico. Così non è stato invece per la National Oil Corporation (NOC), controllata direttamente dallo Stato durante il governo di Muammar Gheddafi. Un tribunale di Parigi, in questo caso, ha stabilito che il gigante petrolifero libico è tenuto a pagare i debiti di tre società svizzere per un valore complessivo di oltre 29 milioni di euro.
La rivista francese “Jeune Afrique” ha citato una sentenza del tribunale emessa dal Tribunale di primo grado di Parigi il 1° settembre, sottolineando che la decisione è in linea di principio esecutiva. The Jellouli Group for Communications, Easy Media, gestito dal tunisino Sami Jallouli, ha chiesto allo Stato libico 19 milioni di euro, in cambio di diversi servizi forniti, tra cui la pubblicazione di un’opera di promozione dell’immagine della figlia del colonnello Muammar Gheddafi, Aisha. Un’altra soscietà, Sismad Travel, ha chiesto al governo 8,1 milioni di euro, in quanto era l’agente commerciale esclusivo in Svizzera di Libyan Airlines. Infine, l’Hospital de la Tour Clinic della città svizzera di Meyran ha chiesto il pagamento di 2,3 milioni di euro in cambio delle cure fornite ai pazienti, ministri o parenti della famiglia Gheddafi, venuti dalla Libia per cure mediche. La vittoria delle tre società svizzere nella causa iniziale, aprirebbe la strada al recupero dei debiti nei confronti del governo libico, attingendo dai beni della NOC in Francia.