Al-Ahli Tripoli a Bengasi con un volo eccezionale, ma restano chiusi i voli interni

Domenica la squadra di calcio Al-Ahli Tripoli si è recata al Benina Martyrs Stadium, nella città di Bengasi, tramite un eccezionale volo interno, mentre lo spazio aereo resta chiuso ai voli interni con gravi conseguenze e sofferenze per i cittadini libici. Le tabelle dei voli previsti per oggi, lunedì, dall’aeroporto internazionale di Mitiga, non prevedono alcun volo per la Libia orientale, ma solamente 29 collegamenti internazionali o verso i giacimenti petroliferi.

Nei giorni scorsi, i cittadini, la Missione ONU in Libia, il Comitato Nazionale per i Diritti Umani e diverse organizzazioni della società civile hanno fatto appello al Governo di Unità Nazionale e alle autorità preposte affinché i collegamenti aerei interni tra le varie città della Libia vengano ripristinati al più presto, sottolineando che la disputa politica non dovrebbe mai e in alcun modo ledere gli interessi dei cittadini.

Venerdì la Consigliere Speciale del Segretario Generale ONU, Stephanie Williams, ha chiesto la ripresa dei voli civili tra Tripoli e Bengasi, sottolineando che “la libertà di movimento in tutta la Libia è un diritto umano fondamentale che deve essere rispettato. Mi unisco ai libici nell’invitare le autorità competenti a riprendere i voli civili senza alcun ritardo”. Durante un incontro con il Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale, Abdel Hamid al-Dabaiba, anche l’inviato ed ambasciatore USA in Libia, Richard Norland, si è unito a questo appello.

L’art. 13 della Dichiarazione universale dei diritti umani, proclamata dall’Onu nel 1948, sancisce: «ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese». La libertà di movimento è quindi un diritto universalmente riconosciuto e inalienabile.

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