Voto di sfiducia, pioggia di critiche sul Parlamento libico

La Camera dei Rappresentanti (HoR), il Parlamento libico con sede nella città orientale di Tobruk, ha ripreso ieri la sua sessione ufficiale presieduta dal presidente della Camera dei rappresentanti, Aguila Saleh, e alla presenza del secondo vicepresidente, Ahmed Houma. Il portavoce ufficiale della Camera dei Rappresentanti, Abdullah Belhaq, la sessione è stata dedicata al voto per revocare la fiducia al governo su richiesta di 45 deputati.
Nel suo discorso il portavoce ha affermato che la sfiducia è stata votato dalla maggioranza, 89 voti su 113 deputati presenti in aula, aggiungendo che non sono stati conteggiati altri 11 voti che chiedevano la revoca della fiducia ad Abdel Hamid Al-Dbeibah perchè non presenti in aula.
Polemiche sui conteggi
Secondo alcuni documenti trapelati sui social network e risconosciuti da alcuni membri del Parlamento come autentici, in realtà i membri della Camera che hanno votato a favore del ritiro della fiducia al Governo di Unità Nazionale sarebbero meno di quelli dichiarati dalla Camera. Trentotto membri hanno dichiarato di aver votato contro il voto di sfiducia in un documento recante le loro firme. Il presidente della Commissione permanente Affari Interni dell’HoR, Mohammed Lino, ha confermato, parlando ai media locali, che il numero di parlamentari che hanno votato la sfiducia non superava la settantina.
Motivazioni
Il portavoce della Camera ha spiegato che il Governo Al-Dbeibah continuerà ora a governare il Paese ma con una ridotta capacità, ricordando il carattere transitorio dell’esecutivo e che per tanto non può stringere contratti o accordi con altri Paesi a lungo termine. Alcuni membri del Parlamento hanno affermato di essere a favore dellla sfiducia a Dbeibah come avvertimento affinchè il Paese possa andare alle elezioni come programmato.
Pioggia di critiche
In seguito all’annuncio, una pioggia di critiche si è abbattuta sul Parlamento libico e sul suo presidente Aguila Salah. In molti ritengono che, al contrario da quanto dichiarato, il voto di sfiducia sia un tentantivo dei Parlamentari di restare al potere, ipotizando la possibilità che Aguila Salah possa proporre un altro Primo Ministro in sostituzione di Al-Dbeibah, sempre della regione occidentale, incaricandolo di formare un nuovo Governo transitorio. Questa ipotesi, tuttavia sembra essere smentita al momento, le proteste in piazza in sostegno di Al-Dbeibah hanno costretto la Camera a chiarire in diverse sichiarazioni che il Governo resterà in carica e la decisione non influenzerà la fornitura di servizi ai cittadini.
Disapprovazione della Comunità Internazionale
Secondo la tabella di marcia del LPDF e la roadmap approvata dalla Conferenza di Berlino e dal Consiglio di Sicurezza ONU, la Camera dei Rappresentanti non può considerare una mozione di sfiducia senza soddfisfare alcuni requisiti. La Missione di Sostegno delle Nazioni Unite (UNSMIL) ha dichirato che l’attuale GNU rimane il governo legittimo della Libia fino a quando non sarà sostituito da un altro governo attraverso un processo regolare, a seguito delle elezioni. Il suo obiettivo rimane portare il paese verso le elezioni parlamentari e presidenziali del 24 dicembre 2021 e fornire i servizi necessari alla popolazione.
Come sottolineato dall’inviato speciale del Segretario Generale e Capo della UNSMIL, Jan Kubis, la Missione delle Nazioni Unite si aspetta che gli sforzi dell’ HoR si concentreranno sulla messa a punto della legge per le elezioni parlamentari e che la leadership dell’HoR avanzerebbe gli sforzi per costruire un ampio consenso sul quadro legislativo elettorale emergente.
L’UNSMIL – scrive una nota della Missione – sollecita l’HoR a completare i lavori sulla legge sulle elezioni parlamentari massimo entro il corso della prossima settimana. La Missione ricorda alle parti in Libia di aderire al quadro giuridico e costituzionale che disciplina il processo politico libico.
L’UNSMIL ha invitato inoltre il Parlamento, tutte le istituzioni e gli attori politici pertinenti a rimanere concentrati sul completamento della preparazione del quadro costituzionale e legislativo per le elezioni del 24 dicembre e ad astenersi da qualsiasi azione che possa minare il processo elettorale e l’ unità, la sicurezza e la stabilità del Paese. Lo svolgimento delle elezioni presidenziali e parlamentari del 24 dicembre 2021 deve rimanere l’obiettivo principale e qualsiasi sforzo per distogliere l’attenzione su altri obiettivi va contro lo svolgimento delle elezioni del 24 dicembre 2021.