Media rivelano il sostegno di Putin a Saif al-Islam Gheddafi in Libia

Secondo Bloomberg che cita tre persone a conoscenza del dossier a Mosca, “il presidente Vladimir Putin sta sfidando gli Stati Uniti e l’Europa, nonché la Turchia” appoggiando la candidatura di Saif al-Islam, il figlio del compianto colonnello Muammar Gheddafi, alle prossime elezioni.

Secondo il quotidiano, la Russia starebbe facendo pressioni sul generale Khalifa Haftar per sostenere il suo rivale di un tempo, Saif al-Islam. Citando una persona vicina al Cremlino, Bloomberg indica che il presidente russo, inorridito dalla brutale uccisione di Gheddafi nel 2011, sentirebbe la responsabilità di sostenere suo figlio Saif al-Islam. “La Russia confida nel sostegno dell’Egitto al suo piano”, secondo due delle fonti di Mosca, anche il Cairo ritiene che sia troppo presto per una presa di posizione.

Dopo un decennio di assenza, Saif al-Islam Gheddafi, il cui nome in arabo significa la spada dell’Islam sarebbe riapparso in una controversa intervista col New York Times, rivelando i preparatici per un ritorno sulla scena politica. Il nuovo look di Saif al-Islam, apparso con un turbante nero ed un mantello che gli hanno fatto guadagnare l’appellativo dell’atteso “el-Mahdi,” non ha convinto i suoi sostenitori che temono un alleanza con gli islamisti. L’ennesimo tradimento nei confronti del padre.

D’altra parte sulla Spada dell’Islam, rilasciato dalle milizie di Zintan nel 2014, pesa un mandato d’arresto del procuratore militare libico e l’ordine di consegna alla Corte Penale Internazionale.

Il 5 agosto il vice procuratore Mohammed Gharouda ha emesso il mandato di arresto di Saif Al-Islam Gheddafi, per il caso 114/2019 relativo alle uccisioni di mercenari del gruppo russo Wagner durante l’offensiva delle forze di Khalifa Haftar sulla capitale Tripoli.

La Procura Militare ha disposto nell’ottobre 2019, un mandato tuttora valido per l’arresto di Khalifa Haftar, del suo Capo di Stato Maggiore Abdelrazik Al-Nathori e di Oun Al-Ferjani, nonché di Sharif Al-Bouzaidi, sullo stesso caso (114/2019) relativo all’uccisione di libici da parte di mercenari del Gruppo russo Wagner. Lo scorso luglio, la procura ha anche ordinato l’arresto del figlio di Haftar, Saddam, e degli ufficiali dell’LNA, Abdulkarim Hadiya, Mohammed Tahesh e Nabil Al-Habhab.

Il ritorno in politica di Saif al-Islam e il sostegno straniero o di partiti politici interni alla Libia, spiegherebbe il mancato rilascio dei suoi fratelli. Se Saadi, in arresto a Tripoli, e Hannibal, in prigione a Beirut, venissero rilasciati, i sostenitori del precedente regime avrebbero più voci da seguire e non solo quella della Spada dell’Islam.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: