Coordinamento sociale denuncia “pratiche criminali” nella Libia occidentale

Il “Coordinamento sociale e politico per la regione occidentale” ha espresso la sua condanna e denuncia di ciò che ha descritto come “pratiche criminali di uccisioni, arresti, demolizioni e incendi di case commesse contro la popolazione della regione occidentale”.
Il Comitato di coordinamento ha affermato, in una dichiarazione rilasciata mercoledì, che il Governo di Accordo Nazionale ha responsabilità di quanto accaduto nei giorni scorsi “per non aver svolto i propri doveri di protezione dei cittadini e delle loro proprietà”, considerandolo “un partner in quei crimini”.
Il gruppo ha invitato “le Nazioni Unite e il suo inviato speciale ad assumersi le proprie responsabilità legali per quanto sta accadendo negli ultimi anni, che ha trasformato la Libia in un covo di terrorismo e criminalità”. La nota ha fatto appello alla Comunità internazionale ad intervenire “come è intervenuto nel 2011 con il pretesto di proteggere i civili”.

Il Comitato di coordinamento ha anche invitato i saggi di tutte le regioni e città a fermare le uccisioni, gli arresti e gli incendi di case che mettono in pericolo il tessuto sociale e l’unità nazionale.
La scorsa settimana, i civili hanno denunciato atti di vendetta nella città di Tarhouna, di recente tornata sotto il controllo delle gang armate affiliate al GNA di Tripoli. Video pubblicati sui siti di social network mostrano case ed attività date alle fiamme.
Il ministero dell’Interno del GNA ha annunciato domenica il lancio di una forza “Amministrazione generale delle operazioni di sicurezza per la città di Tarhuna”, su istruzioni del ministro Fathi Bashagha per imporre la sicurezza nella città.
Attraverso una nota sulla sua pagina Facebook, il Ministero dell’Interno di Tripoli ha chiarito che questa campagna di sicurezza mira a “estendere la sicurezza, la stabilità e l’applicazione della legge, e sostenere la sua direzione per la sicurezza e i servizi di sicurezza che operano al suo interno”.
È interessante notare che anche il ministro della Difesa (GNA), Salah El-Din Namroush, ha ordinato alle sue forze di assumere il controllo della situazione a Tarhouna, “monitorando qualsiasi tentativo di diffondere il caos e deferendo eventuali delinquenti alle autorità interessate”.