Inviata del Cremlino all’ONU: “non c’è un solo soldato russo nelle zone di combattimento in Libia”

La rappresentante permanente della Russia alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzia, ha dichiarato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che attualmente non c’è un solo soldato russo nella zona di combattimento in Libia, commentando le accuse di interferenza del suo Paese in Libia.
L’inviata del Cremlino ha aggiunto, nel suo discorso durante la sessione aperta dei membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla situazione in Libia, mercoledì, che Mosca ha ripetutamente detto che non c’è un solo soldato russo attualmente nella zona di combattimento in Libia. “Non ci sono state segnalazioni della loro partecipazione a scontri armati, nè della loro morte”.
Secondo la displomatica, “dietro a tutto questo c’è un chiaro desiderio di distogliere l’attenzione dal ruolo distruttivo in Libia di coloro che oggi sono più espliciti nel rendere omaggio a parole al destino dei libici”, aggiungendo che “tale comportamento non fuorvierà i libici e i loro vicini che sono ben consapevoli di spingere effettivamente la regione nel caos. Siamo molto sorpresi da coloro che diffondono accuse sul cosiddetto coinvolgimento russo in Libia”. Ha proseguito.
“Queste persone chiudono un occhio sulla loro presenza militare nella loro qualità di forze armate nazionali, e attraverso compagnie militari private sia nella Libia occidentale che in quella orientale. Inviano armi e munizioni a vari gruppi armati, li addestrano e reclutano mercenari. Chiediamo a queste delegazioni di mettere fine a queste accuse ipocrite”.
I miliziani libici e i gruppi armati affiliati al Governo di Accordo Nazionale (GNA) hanno smentito l’inviata, sostenendo la presenza di ufficiali russi e mercenari della Wagner nell’area di Sirte e Jufra. Ne la Russia, nè la Turchia sembrano avere intenzione di ritirare le proprie forze in Libia ed il Cremlino ha avvertito di una nuova escalation nonostante la relativa calma attuale.