Fallito il nuovo attacco del GNA alla base aerea di Al-Watiya

Martedì l’esercito nazionale libico (LNA), sotto il comando del generale Khalifa Haftar, ha respinto un tentativo di attacco da parte delle milizie del GNA sulla base aerea di Uqba Bin Nafaa, meglio nota come al-Watiya, nella Libia occidentale. Secondo le numerose testimonianze, l’offensiva ha causato innumerevoli perdite per le forze affiliate al Governo di Accordo Nazionale (GNA), con dozzine di miliziani e terroristi uccisi o catturati dalle truppe di Haftar.

La pesante sconfitta ha portato ad un maggior impiego di droni da parte dei paesi stranieri che sostengono il GNA. Il portavoce delle forze occidentali, Muhammad Qanunu, ha confermato di aver compiuto 24 attacchi aerei presso la base aerea da martedì mattina; mentre l’LNA colpiva la sala operativa principale delle milizie nella città di Zuwara, a ovest della capitale Tripoli.

Secondo un comunicato del comando generale dell’esercito con base a Bngasi, gli aerei da guerra dell’LNA hanno effettuato raid aerei su diversi siti e posizioni delle forze affiliate ad al-Serraj per il secondo giorno consecutivo, dopo averli colpiti a Sormon. La dichiarazione ha indicato inoltre che le unità dell’LNA hanno condotto un’operazione qualitativa nell’asse al-Zatarna che ha portato alla cattura di almeno 5 elementi dei gruppi della coalizione islamista sostenuta dalla Turchia.

Secondo fonti militari, oltre 15 terroristi sono stati catturati a 9 km dalla base di al-Watiya dove si trovano ora imprigionati. Rapporti circolanti sui siti di social natworks affermano che dozzine di estremisti sono invece rimasti uccisi durante gli scontri. Tra questi ci sarebbero: Amjad al-Ahmar, Marwan al-Zarrouk, i comandanti Hisham al-Basheeni e Bassam Muhammad, nonchè il pericoloso trafficante di Zawiya, Firas al-Wahshi, già licenziato dal Ministero dell’Interno e ricercato dal Procuratore generale libico per diversi reati.

Il comando dell’esercito orientale ha invece riportato l’uccisione del maggiore Osama Al-Zantani, comandante della base aerea di Al-Watiyah, che dal 2014 ha svolto un ruolo centrale nel contrasto al terrorismo e all’immigrazione clandestina nella regione occidentale, verso il confine con la Tunisia.

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