Stato Maggiore Difesa smentisce il coinvolgimento italiano negli scontri

Di Vanessa Tomassini.
Un comunicato dello Stato Maggiore Difesa italiano, rilasciato il 25 aprile 2019, precisa che “il personale delle Forze Armate italiane impiegato nella Missione Bilaterale di Assistenza e Supporto in Libia (MIASIT) e sulla nave di supporto logistico presente a Tripoli, ed inquadrata nell’operazione Mare Sicuro, non è assolutamente coinvolto negli scontri attualmente in atto nel Paese nordafricano. Il contingente opera peraltro in armonia con le linee di intervento decise dalle Nazioni Unite con compiti chiari e di carattere prettamente umanitario e di supporto tecnico manutentivo”. La dichiarazione è arrivata dopo alcune false informazioni pubblicate da alcune pagine di Social Network, gestite da innumerevoli personaggi operanti in e all’esterno della Libia, fortemente impegnati a massacrare il nemico in quella che ha tutte le caratteristiche di una cyber war, che segue di pari passo la battaglia sul terreno. Il Ministero della Difesa prosegue affermando che “è destituita di ogni fondamento qualunque notizia che vede le Forze Armate italiane svolgere compiti di protezione di infrastrutture militari libiche o di supporto logistico a bande e milizie che combattono dall’una o dall’altra parte”, aggiungendo che “presso il Field Hospital di Misurata proseguono le attività di supporto sanitario e umanitario alla popolazione libica. Ad oggi sono stati effettuati oltre 17600 visite specialistiche, 1800 medicazioni chirurgiche e oltre 900 interventi chirurgici a favore di civili”. Il generale Ahmed al-Mismari, portavoce del Libyan National Army, in un incontro con il Corriere della Sera, ha speso parole dure nei confronti della presenza militare italiana in Libia. «Per noi è ovvio che l’ospedale militare italiano e i quattrocento soldati italiani che lo sorvegliano devono andarsene subito da Misurata. Non sono più da tempo una missione umanitaria e in effetti sostengono le milizie estremiste che stanno facendo la guerra al nostro esercito nazionale libico». Il comunicato di Palazzo Esercito ribadisce inoltre che “continuano le attività di supporto manutentivo a favore dei mezzi libici impegnati in compiti di Search and Rescue (SAR) e di contrasto dei flussi migratori illegali all’interno delle acque di propria giurisdizione”. Tuttavia un ufficiale della Guardia Costiera Libica ha affermato giovedì sera che le loro attività in mare sarebbero al momento sospese, confermando quanto dichiarato dal ministro degli Interni libico, Fathi Pashagha, in una recente intervista al Giornale. Lo Stato Maggiore ha infine ricordato che “delle 17 unità complessivamente disponibili, 13 sono state rese perfettamente efficienti, con un significativo incremento delle capacità di intervento degli assetti libici nella condotta e nel coordinamento in mare”.