HNEC, “L’ambiente politico e di sicurezza in Libia dopo la sospensione del processo elettorale non ha aiutato ad affrontare le cause di forza maggiore”

“L’ambiente politico e di sicurezza che si è formato dopo la sospensione del processo elettorale non ha aiutato ad affrontare gli elementi di forza maggiore al fine di assicurarne la ripresa. Le tensioni di sicurezza hanno influito negativamente sulla situazione della sicurezza nella maggior parte dei distretti elettorali, ciò non ha consentito alla Commissione di andare avanti con i suoi partner nell’affrontare le sfide all’attuazione del momento elettorale, e non è stata in grado di riprendere tale processo alla luce di questi dati politici e di sicurezza durante il periodo richiesto dalla Commissione”. Così in una nota, l’Alta Commissione Elettorale Nazionale (HNEC) libica motivando la mancanza di progressi nell’organizzazione di elezioni nazionali, in risposta ad una lettera della Presidenza della Camera dei Rappresentanti emessa il 22 agosto 2022 e alla richiesta di alcuni candidati, in merito alla scadenza del termine richiesto dalla Commissione per far fronte alle strozzature e revocare la forza maggiore che hanno impedito il completamento del processo elettorale che doveva tenersi il 24 dicembre 2021.

“Secondo – prosegue la stessa nota di HNEC – la decisione di fermare il processo elettorale è una decisione (sovrana) emessa da un organo sovrano indipendente, presa dal suo Consiglio dopo aver consultato la Camera dei Rappresentanti e aver discusso i suoi precedenti tecnici e giuridici ai sensi dell’articolo (34) della legge n. (1) del 2021 in merito all’elezione del capo di Stato e alla determinazione dei suoi poteri, pertanto la decisione di impugnarla sarà solo una decisione sovrana che esprima la volontà dei libici e la loro aspirazione a elezioni libere ed eque che portino a risultati credibili e contribuire all’uscita del Paese dalla crisi attuale”.
HNEC aggiunge che “la Commissione lavorerà con la Camera dei Rappresentanti per rimuovere quella parte delle componenti di forza maggiore, che è rappresentata nei requisiti legali di natura tecnica invisibile che sono emersi durante l’attuazione delle leggi pertinenti, e solleverà le sue osservazioni finali in caso di coordinamento con l’autorità giudiziaria in merito al meccanismo di esame dei ricorsi e delle controversie elettorali, oltre alla necessità di trovare una formula giuridica per affrontare le sentenze giudiziarie in vigore che hanno fermato l’attuazione del processo elettorale”.
La Commissione indica in fine di aver “compiuto passi in avanti per quanto riguarda lo sviluppo degli aspetti tecnici e dei sistemi del processo elettorale, che contribuiranno efficacemente a evitare molti ostacoli tecnici e temporali che si sono manifestati durante l’attuazione delle leggi elettorali pertinenti, e mantiene tuttora la sua piena disponibilità a riprendere il processo elettorale se l’ambiente politico (consensuale) è disponibile e la situazione di sicurezza si sarà stabilizzata per impegnarsi direttamente con i partner nel completare l’eliminazione delle restanti componenti di forza maggiore e riprendere l’attuazione del processo”.
Pochi giorni prima della data fissata per le elezioni, lo scorso 24 dicembre, HNEC aveva dichiarato la sospensione del processo elettorale per motivi di “forza maggiore” che comprendevano la presenza di sentenze giudiziarie contrastanti e allo stesso tempo definitive nei confronti di alcuni candidati, un gran numero di ricorsi legali che la HNEC era tenuta a valutare, in aggiunta a continue minacce nei confronti della Commissione e dei suoi dipendenti.