Il ritorno di Saif al Islam tra i candidati alla presidenza della Libia

Giovedì, la Corte d’appello di Sebha, nella regione meridionale della Libia, si è pronunciata sul ricorso presentato da Saif Al-Islam Gheddafi contro la decisione dell’Alta Commissione Elettorale Nazionale (HNEC) riammettendolo alla corsa per la presidenza della Libia. Il primo round delle elezioni presidenziali è ancora confermato per il 24 dicembre 2021. Dopo la lettura della sentenza da parte dei magistrati, nelle vicinanze della corte di Giustizia di Sabha, la folla è esplosa al grido “Libia, Libia”. La sentenza è stata posticipata per giorni per via dell’assalto alla sede del tribunale e dell’assenza dei giudici che avevano denunciato intimidazioni da parte delle brigate 115 e Tariq Bin Zayed affiliate al generale Haftar.

La sentenza oltre a riammettere il figlio del rais alle elezioni rappresenta una svolta storica per la larga fetta di sostenitori del precedente regime: mette fine, in fatti, ad anni di marginalizzazione ed esclusione, reintroducendo di fatto i Gheddafisti nell’arena politica del Paese con una propria identità e non più a sostegno dei principali partiti che hanno governato finora la scena. Un cambiamento con cui sia i candidati, sia la comunità internazionale dovranno da oggi fare i conti.

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