Libia rafforza la campagna vaccinale contro il covid-19, si cercano soluzioni alla carenza di ossigeno

Di Vanessa Tomassini.

Durante il fine settimana prolungato, da sabato a lunedì, il Governo di Unità Nazionale guidato dal Primo Ministro Abdel Hamid Al-Dabaiba ha imposto un lock-down totale in Libia per far fronte all’aumento di contagi e ricoveri da coronavirus. Le autorità stanno anche accellerando con la campagna vaccinale. Alla Città dello Sport di Tripoli è stato riferito domenica che 60 nuove stazioni di vaccinazione sono in preparazione a tempo record. Le postazioni sarebbero dotate delle ultime specifiche internazionali approvate e della migliore tecnologia elettronica a livello del Nord Africa. Secondo quanto riferito dal Ministero della Salute di Tripoli, la vaccinazione Sinopharm prodotta in Cina sarà anche disponibile presso la stessa struttura.

Nell’ambito di ampliare la somministrazione del vaccino anticovid in tutta la Libia, il ministro della Salute, Ali Zanati, ha visitato il complesso Suleiman Al-Darrat a Bengasi, per determinare la disponibilità del luogo a diventare un centro di vaccinazione. A termine del sopralluogo, il ministro Zanati ha dato disposizioni affinchè il centro venga dotato dei più alti standard internazionali il prima possibile. La Libia ha ricevuto ad inizio Agosto la più grande spedizione di vaccini, circa due milioni di dosi del vaccino cinese Sinopharma.

Il Paese nordafricqano ha registrato dall’inizio della pandemia, 269,847 casi confermati e 3,751 morti per complicazioni relative al virus. A partire dal mese di luglio, il centro per il controllo delle malattie ha constatato un aumento esponenziale dei contagi, probabilmente per il diffondersi di nuove varianti. Gli ultimi dati disponibili parlano di 2,001 nuovi casi e 31 nuove morti in sole 24 ore, con un tasso di infezione del 25,6%.

L’ossigeno scarseggia ancora. Sui social networks, sono tantissime le richieste di aiuto di gente alla ricerca di ossigeno medicale per in pazienti in gravi condizioni o in cura domiciliare. A Tripoli gli scout hanno dichiarato che è molto difficile trovare ossigeno in questo momento, riferendo che alcuni commercianti stanno marciando sulla salute dei cittadini. Un cilindro di ossigeno costava prima dell’emergenza circa 600 dinari (circa 100 euro), ora il prezzo si aggira intorno ai 1500-1600 dinari libici (250 euro).

Un volontario afferma che gli scout nella capitale Tripoli, si sono impegnati a raccogliere bombole di ossigeno e distribuirle alle famiglie che ne hanno bisogno per cuirare i propri malati. Una volta guariti, la bombola viene restituita al quartier generale del gruppo giovanile e ricaricate per trattare un altro paziente, ma in questi ultimi due giorni, pochissime bombole sono state restituite e la gente è in fila per ricevere un cilindro. Per questo il Comitato degli scout ha lanciato una raccolta fondi per costruire una nuova fabbrica di ossigeno, raccogliendo in breve tempo già oltre 200mila dinari.

Intanto ieri il ministro della Salute Ali Zanati ha tenuto un incontro virtuale con i direttori dei principali ospedali di Tripoli per discutere di questo problema. L’incontro ha passato in rassegna la situazione attuale dell’ossigeno in termini di produzione, ciò che è stato distribuito, gli sforzi compiuti per fornirlo per coprire la carenza, compresa la possibilità di fornire agli ospedali ossigeno importato dall’Egitto. Sabato è arrivato infatti dall’Egitto un terzo carico di 100.000 litri di ossigeno liquefatto per uso medico. La spedizione fa parte di un accordo ministeriale concordato il 20 aprile 2021 per la fornitura da parte dell’Egitto di ossigeno medico liquefatto alla Libia.

Il ministro ha anche confermato l’impegno dei dicastero a indagare sulla credibilità nella presentazione delle informazioni ai media. Zanati ha affermato che la crisi dell’ossigeno sarà completamente e radicalmente superata entro tre giorni.

D’altra parte, il direttore del dipartimento per gli affari medici del ministero, Taher Abdel Aziz, ha accusato alcuni amministratori di social networks di diffondere voci false sulla morte di persone contagiate dal coronavirus per la mancanza di ossigeno a Zliten e Misurata. Il direttore ha chiarito che nessun paziente è morto finora per la mancanza di ossigeno, nonostante l’enorme richiesta. Ha confermato inoltre che è in corso una strategia per la produzione e lo stoccaggio dell’ossigeno, che aumenterà le scorte fino a tre a quattro volte in tutto il paese.

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