Il Generale Haftar presenta la mappa del progetto dignità

Il Khalifa Haftar, il comandante in capo delle forze armate arabe libiche (LAAF), nell’est del paese, ha annunciato sabato che presto verranno costruite tre città, dotate di tutti i servizi a est, ovest e sud della città di Bengasi. Secondo quanto riferito dal Comando generale, i tre centri saranno in grado di ospitare almeno 12 milioni di persone.

Durante un incontro presso il quartier generale dell’esercito, ad Al-Rajma, “The Martyrs Families Forum”, Haftar ha dichiarato che i lavori sono già in corso e queste città saranno presto costruite. Il generale non ha fornito ulteriori dettagli sulle società che si sono aggiudicate l’appalto, nè sulla durata prevista per il termine dei lavori, limitandosi ad indicare che 20mila unità abitative sono destinate alle “famiglie dei martiri e dei feriti” che hanno combattutto tra i ranghi delle LAAF nel processo di dignità contro il terrorismo.

Il Comando Generale ha promesso opportunità di lavoro ai loro figli dopo la riabilitazione, oltre a garantire le spese di istruzione a livello universitario. Durante il forum, Haftar ha firmato la mappa del progetto dignità, attuato ed elaborato sotto la supervisione dell’Autorità per gli Investimenti Militari. Ha riferito inoltre che il progetto prevede diecimila unità abitative, sufficienti ad ospitare circa 40mila persone.

Domenica, Haftar ha anche ricevuto una delegazione di sceicchi e anziani delle tribù Zintan. Secondo quando riferito in una nota, i dignitari di Zintan hanno confermato il loro pieno sostegno a tutti gli sforzi compiuti dalle forze armate per eliminare il terrorismo, i criminali e tutti coloro che portano armi al di fuori dell’autorità di lo Stato. Ha anche apprezzato il ruolo del feldmaresciallo Haftar, “che è ancora in piedi di fronte a tutte le minacce in agguato per la patria”. Ha aggiunto la dichiarazione, sottolineando l’apprezzamento da parte del Generale per la tribù Zintan e del ruolo svolto dai suoi dignitari in tutte le circostanze attraversate dalla Libia.

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