NOC annuncia forza maggiore persi 55 milioni $ al giorno

Di Vanessa Tomassini

La National Oil Corporation (NOC) ha annunciato lo stato di forza  maggiore dopo la sospensione delle esportazioni di greggio per via di proteste popolari, organizzate dalle tribù del Sud e dell’Est della Libia. La compagnia statale ha confermato la sospensione dei lavori nei porti di Brega, Ras Lanuf, Al-Harika, Zuaitina e Sidra.

Sabato, NOC ha dichiarato in una nota che “il comando generale e le guardie delle strutture petrolifere nelle regioni centrali e orientali hanno impartito istruzioni ai dipartimenti di Sirte Oil Company, Al-Harouj Oil Operations Company, Al-Waha Petroleum Company, Al-Zwaitina Petroleum Company e Arabian Gulf Oil Company – che sono filiali della Corporation di fermare le esportazioni.

L’iniziativa arriva in seguito all’annuncio della Turchia dell’inizio dell’ivio di truppe nel Paese nordafricano. Gli sceicchi hanno confermato che la scelta di occupare i porti giunge in protesta dei pagamenti da parte del Governo di Accordo Nazionale (GNA) a mercenari e ribelli siriani, giunti in migliaia a Tripoli nelle ultime due settimane. NOC ha sottolineato che l’interruzione delle esportazioni da questi porti comporterà perdite nella produzione di petrolio greggio di 800 mila barili al giorno, circa 55 milioni di dollari al giorno.

“Ci sono più di 50 campi e impianti solo nel bacino petrolifero di Sirte e la sospensione delle esportazioni influenzerà la produzione giornaliera di questo bacino fino a 700 mila barili al giorno – ha dichiarato la Compagnia, ribadendo inoltre -l’effetto sull’erosione delle strutture di superficie e delle linee di trasporto del greggio, poiché improvvisi arresti della produzione causeranno anche il congelamento del letto minerale.

Lo stop degli impianti influenzerà anche la fornitura di gas naturale, che alimenta le centrali elettriche nelle stazioni del Nord Bengasi e Zuitina, dove i due impianti producono circa 1.560 MW, di cui 1.260 MW di gas naturale e gli altri 300 MW di gasolio.

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