Libia priorità per l’Italia. Missione guidata da Meloni a Tripoli per accordo energetico tra Eni e NOC, immigrazione e cooperazione

L’Eni mantiene e rafforza il suo primato in Libia, dove è il principale produttore internazionale di idrocarburi, dopo l’accordo siglato con la National Oil Corporation (NOC), nell’ambito della visita a Tripoli della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a cui hanno preso parte anche il responsabile della Farnesina, Antonio Tajani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.

Con la firma di oggi, il gruppo e NOC, storico partner statale del paese che ha permesso all’italiana Eni di continuare ad operare sul posto malgrado le difficoltà di questi anni, avviano 8 miliardi di dollari di investimenti. L’accordo “è un chiaro segnale che il settore petrolifero in Libia è privo di rischi e porterà il nostro Paese ad essere tra i Paesi produttori di petrolio e gas al mondo”, ha spiegato il presidente della Noc Farhat Bengdara.

Nel paese, dove è presente dal 1959, Eni ha prodotto 9,3 miliardi di metri cubi di gas. Di questi, poco meno di un terzo è arrivato in Italia attraverso il gasdotto Greenstream (lungo 520 km e che ha il suo terminal di arrivo a Gela), mentre 6,8 miliardi di metri cubi sono stati destinati al mercato domestico, per la generazione di elettricità. La produzione equity in quota Eni nel paese, attraverso la joint venture paritetica con Noc, è stata di 165.000 barili di petrolio equivalente al giorno nel 2022.

Il progetto previsto dall’accordo, sottolinea l’Eni, avrà importanti ricadute sull’economia locale. “Contribuirà – ha spiegato Claudio Descalzi – allo sviluppo e alla creazione di lavoro nel paese”. Denominato ‘Strutture A&E’, è il primo di grandi dimensioni ad essere sviluppato nel paese dall’inizio del 2000. Per Bengdara le loro “riserve si avvicinano tra 6 trilioni di piedi cubi di gas e una capacità di produzione da 750 a 800 milioni di piedi cubi di gas al giorno per un periodo di 25 anni”. I due giacimenti a gas, localizzati nel Mediterraneo al largo di Tripoli, vedranno la produzione iniziare nel 2026 fino a un plateau di 750 milioni di piedi cubi di gas standard al giorno.

È prevista anche la costruzione di un impianto di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (Ccs) a Mellitah, che consentirà una significativa riduzione dell’impronta carbonica complessiva, in linea con la strategia di decarbonizzazione di Eni.

“Positiva missione del Governo italiano oggi a Tripoli. Siglati importanti accordi su cooperazione, energia e contrasto all’immigrazione irregolare. Abbiamo inoltre espresso piena disponibilità a favorire il percorso verso legittime elezioni e stabilizzazione della Libia”. Così su Twitter la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che in conferenza stampa congiunta col premier Dabaiba ha affermato che il “Green stream è uno strumento fondamentale per le fonti di approvvigionamento di gas. L’Italia vuole essere hub per intera Europa e la Libia è un partner fondamentale. L’Eni è in Libia dal 1956 ed ha contribuito alla storia del paese”.

Dabeiba, da parte sua, ha affermato che la stabilità può porre fine ai periodi di transizione e portare a elezioni nazionali eque e inclusive, aggiungendo che la posizione italiana è chiara, ed intende ridurre la tensione nel Mediterraneo attraverso il dialogo con tutti gli attori coinvolti alla ricerca di un approccio condiviso.

Il Primo Ministro libico ha aggiunto di avere fiducia nella capacità dell’Italia di lavorare per la stabilità della Libia, soprattutto dopo gli sforzi della Meloni per unificare in qualche modo i punti di vista dei Paesi interessati a sostenere la pace in Libia, aggiungendo di aver discusso dello sviluppo della cooperazione tra Libia e Italia sul campo dell’immigrazione clandestina, la cooperazione economica, il sostegno agli sforzi della missione Onu e dell’inviato Onu Abdoulaye Bathily e il rafforzamento della cooperazione congiunta attivando il trattato di amicizia siglato tra Libia e Italia nel 2008.

Ha inoltre sottolineato la necessità di dare ai Comitati tecnici paritetici l’opportunità di attivare i Protocolli d’intesa bilaterali, che contribuirebbero a far avanzare i progetti di sviluppo e costruzione, il processo politico pacifico e prevenire la guerra, con il sostegno della parte italiana.

A tal proposito, la Presidente Meloni ha espresso l’auspicio che il Governo di unità nazionale si impegni a tenere al più presto le elezioni parlamentari e presidenziali nell’ambito del piano delle Nazioni Unite, sottolineando la necessità di affrontare i numeri dell’immigrazione clandestina proveniente dalla Libia verso l’Italia, che recentemente è aumentata, sottolineando che ci sono “influenze esterne che lavorano per destabilizzare la situazione in Libia”, e sottolineando che la Libia è un partner strategico per l’Italia.

“L’Italia lavorerà per ricostruire l’aeroporto internazionale di Tripoli e l’autostrada, tra i progetti infrastrutturali a cui l’Italia parteciperà in tutta la Libia”, ha detto Meloni, riferendosi alla discussione sul ritorno dei voli diretti tra i due Paesi.

Il Ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, ha avuto un proficuo incontro con il suo omologo, Imad Mustafa Trabelsi.  Durante il confronto tra il titolare del Viminale e il miliziano di Zintan sono stati condivisi importanti propositi di collaborazione tra i due Paesi sui temi della gestione dei flussi migratori, della lotta al terrorismo e del contrasto al narcotraffico. A giorni prenderanno avvio i lavori di una task Force congiunta, con una prima riunione a Roma. I due ministri hanno riferito che manterranno contatti continui per seguire lo sviluppo delle attività.

Sul fronte migranti “crediamo che si debba e si possa fare di più. Abbiamo parlato e stiamo discutendo di come potenziare gli strumenti per combattere i flussi illegali. È un tema che non riguarda solo l’Italia e la Libia ma deve riguardare l’Ue nel suo complesso”. Ha aggiunto la presidente Meloni.  “La cooperazione europea verso il nord Africa è il modo strutturale per affrontare il tema delle migrazioni, consentendo alle persone di crescere e di prosperare nelle loro nazioni. È uno dei temi che il prossimo consiglio europeo affronterà: difesa della dimensione esterna, cooperazione con le nazioni del nord Africa, priorità alla rotta del Mediterraneo centrale come richiesto dall’Italia”, ha aggiunto.

Il Vice Presidente e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha firmato un memorandum d’intesa tra il Governo italiano e quello libico per la consegna di cinque vedette finanziate dall’Ue. Ha dichiarato Tajani, assicurando che così “rafforziamo la cooperazione con la Libia, anche per contrastare i flussi d’immigrazione irregolare”.

La ministra degli Esteri, Najla Al-Mangoush, ha definito “storica e strategica” la visita della delegazione italiana a Tripoli. “Oggi è avvenuta una visita storica e strategica oggi del primo ministro italiano Giorgia Meloni e del mio collega Antonio Tajani, in cui abbiamo dato la priorità ai modi per rafforzare la nostra amicizia e cooperazione in vari settori”. Ha detto Al-Mangoush in tweet. È stato un piacere riceverli e non vedo l’ora di accoglierli di nuovo presto in Libia”. Ha concluso.

Scopri di più da Speciale Libia

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading