Ministri Interno e Giustizia: “la situazione in Libia non è più accettabile per il normale svolgimento delle elezioni”

I ministri dell’Interno e della Giustizia nel Governo di Unità Nazionale hanno tenuto oggi pomeriggio, martedì 30 novembre, a Tripoli, una conferenza stampa congiunta per denunciare gravi violazioni che stanno compromettendo il normale svolgimento delle elezioni in Libia. Il ministro dell’Interno, Khaled Mazen, ha affermato che “la situazione non è più accettabile per il normale svolgimento del processo elettorale, dopo che oggi il comitato formato nuovamente presso la Corte di Sebha si è scusato per non aver preso in considerazione i ricorsi, alla luce del caos in termini di sicurezza, a causa di fattori di emergenza che hanno minacciato il piano di sicurezza stabilito”.

I due ministri hanno dato seguito alla dichiarazione della Presidenza del Consiglio dei ministri sull’attacco alla Corte di Giustizia di Sabha, che li aveva incaricati di indagare sulle circostanze. “In passato, sono stati esercitati numerosi attriti e pressioni sui nostri quadri e istituzioni, ma abbiamo preferito moderazione e de-escalation dei media, in ottemperanza alla dialettica del governo di unità nazionale, che cerca il più possibile di assecondare, calmare e spingere per il successo del processo elettorale”. Ha aggiunto Mazen, facendo riferimento anche al sequestro di attrezzature e materiali per garantire le elezioni nella città di Agedabia, mentre erano in viaggio verso i suoi magazzini per la distribuzione ai centri, nonché le minacce dirette avvenute a un certo numero di funzionari della sicurezza che avevano frequentato un corso di formazione per le elezioni nella città di Tripoli.

I continui ostacoli al piano di sicurezza, dunque, minacciano l’andamento del processo elettorale e l’impegno ad esso nei tempi previsti secondo i ministri sottolineando che i servizi di sicurezza, sostenuti dalle autorità giudiziarie, stanno seguendo gli sviluppi della situazione securitaria. Mazen ha indicato inoltre che “il popolo libico e le istituzioni interessate al processo elettorale sono informate della realtà della situazione attuale per prevenire frodi e raggiungere la responsabilità legale e nazionale necessaria”.

Hanno continuato: “Annunciamo oggi che il continuo ostacolo al piano di sicurezza e l’espansione dell’area delle violazioni e degli attacchi danneggerà tutti gli sforzi fatti, influenzeranno direttamente lo svolgimento del processo elettorale e il suo impegno nel rispettare i tempi, ma soprattutto la sicurezza del paese e delle persone”. La dichiarazione congiunta dei Ministeri dell’Interno e della Giustizia è arrivata sullo sfondo dell’incapacità della Commissione d’appello di primo grado della Corte d’appello di Sebha, da giovedì scorso, di prendere in considerazione il ricorso presentato da Saif Al-Islam Gheddafi perché i giudici non sono riusciti a raggiungere la sede della corte, dopo la presa d’assalto e l’assedio da parte di gruppi armati ricollegabili all’esercito orientale di Khalifa Haftar.

Il ministero dell’Interno, in un contesto separato, a passato in rassegna con l’inviato ONU in Libia, Jan Kubis le sfide al processo elettorale e alla sua sicurezza. Una dichiarazione di Tripoli, citando Kubis, afferma che “le Nazioni Unite forniranno assistenza al Ministero per svolgere pienamente i suoi compiti, grarantire la protezione di questo diritto e l’accesso ad elezioni eque”.

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