Le forze di sicurezza del Niger smantellano una rete internazionale di contrabbando di armi dalla Libia

Le forze di difesa e sicurezza del Niger hanno dichiarato di aver smantellato una rete internazionale di contrabbando di armi. Secondo quanto riferito dalle autorità del Niger, due Toyota provenienti dalla Libia, e diretti in Nigeria, sono stati avvistati 60km a sud di Ingal, prima di essere fermati in una rocambolesca corsa in cui uno dei due mezzi si è rovesciato.  

I media locali, citando una fonte di sicurezza del Niger, hanno riferito che quattro dei sei passeggeri feriti sono stati trovati, mentre due sarebbero riusciti a fuggire. Le autorità governative sono riuscite a sequestrare entrambi i Toyota e i loro carichi che includevano 77 Kalashnikov, due mitragliatrici, un lanciagranate insieme a due razzi, circa 33.500 colpi di diverso calibro ed oltre 200 litri di benzina.

È opportuno ricordare che il gruppo terroristico Boko-Haram ha lanciato una sanguinosa ribellione nel 2009 nel nord-est della Nigeria, il gruppo è stato poi in grado di estendere le sue attività illegali in Niger, Ciad e nel vicino Camerun.

Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, più di 30.000 persone sono state uccise e quasi tre milioni sfollate nell’ultimo decennio per via di questi gruppi terroristici e bande criminali. In un recente attacco dei militanti di Boko Haram a Damasak, nello stato di Borno, sabato scorso, degli uomini armati hanno appiccato il fuoco alle strutture delle Nazioni Unite e hanno costretto i soccorritori a fuggire per salvare le loro vite.

Il presidente della Nigeria, Muhammad Buhari, ha rinnovato la sua accusa secondo cui coloro che sono coinvolti nel contrabbando di armi dalla Libia hanno avuto un ruolo nell’aumento del terrorismo nel paese. Buhari ha detto lo scorso gennaio, dopo l’uccisione di oltre 100 persone in una città di confine tra Niger e Mali, da parte di uomini armati, che il deterioramento dei paesi dell’Africa occidentale è dovuto al contrabbando di armi dalla Libia, gestito da terroristi e criminali.

Un rapporto delle Nazioni Unite, rilasciato lo scorso febbraio, ha rivelato inoltre che in Libia sono presenti circa 29 milioni di armi, un fattore che ha fatto precipitare il paese nel caos violento, influenzando l’intera regione. Nonostante questo dato, attori stranieri continuano ad introdurre armi ed equipaggiamenti in Libia illegalmente, mentre c’è chi ha già iniziato una produzione militare direttamente in loco.

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