Nuovo esecutivo in Libia, ora cosa accadrà?

Di Vanessa Tomassini.

Il Comando generale del Libyan National Army (LNA) sotto il comando del generale Haftar si è congratulato con il popolo libico per i risultati del Libyan Political Dialogue Forum (LPDF) sotto gli auspici della Missione di Sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL), e per i continui e reali sforzi della Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite facente funzioni, Stephanie Williams, che ha portato all’elezione della nuova autorità esecutiva. In una dichiarazione rilasciata sabato 6 gennaio, il comando generale di Ar Rajma si è congratulato “con le figure nazionali che sono state elette per ricoprire le funzioni del Consiglio Presidenziale, il dottor Muhammad Yunus Al-Manfi, e il capo del governo nazionale, il signor Abdul Hamid Dabaiba”, sottolineando che i libici da loro si aspettano che “lavorino diligentemente, fornendo servizi e preparando il paese per le elezioni generali previste per il 24 dicembre 2021, secondo quanto è stato concordato, per dare inizio al processo democratico e alla costruzione del nuovo stato libico, uno stato di istituzioni e diritto”.

In questo contesto, il Governo ad interim parallelo nell’Est del Paese, guidato da Abdullah Al-Thini, ha annunciato di essere pronto a cedere il potere non appena il nuovo esecutivo riceverà la fiducia in Parlamento, come previsto dalla legge libica. Una dichiarazione afferma che il presidente, Abdullah al-Thani, “ha benvenuto qualsiasi decisione presa dai libici riguardo a chi li rappresenta, e che il governo libico emanato dal Parlamento è pronto a trasferire i suoi compiti se il nuovo organismo verrà approvato.”  

Il Primo Ministro designato dal LPDF, Abdul Hamid Dabaiba, avrà a disposizione 21 giorni di tempo per presentare il suo programma politico al Parlamento, la Camera dei Rappresentanti, con sede a Tobruk, per la piena approvazione. Come ha ricordato Williams venerdì, se il nuovo esecutivo non dovesse ricevere la fiducia in aula, la decisione al riguardo viene restituita al Libyan Political Dialogue Forum come previsto dalle disposizioni preliminari. La roadmap stabilita dal LPDF, prevede che immediatamente dalla data di concessione della fiducia al governo e senza ulteriori azioni, i pieni poteri dell’autorità esecutiva saranno trasferiti al nuovo Consiglio di Presidenza e Governo di Unità Nazionale. Tutti i poteri esecutivi esistenti scadranno al momento della concessione della fiducia al nuovo governo.

In risposta alle richieste popolari di più segmenti della società libica e vari attori politici, le discussioni del Libyan Political Dialogue Forum (LPDF) sono iniziate a Tunisi il 9 novembre 2020 sotto gli auspici dell’UNSMIL. Dopo consultazioni e discussioni positive, i partecipanti all’LPDF hanno convenuto di risolvere l’attuale situazione di stallo politico riprendendo il processo politico volto a tenere le elezioni presidenziali e parlamentari il prima possibile, tenendo conto della necessità di una preparazione seria e adeguata, che comprende l’unificazione delle istituzioni e fornitura di servizi di base ai cittadini. Questo processo politico guidato dal nuovo esecutivo sarà chiamato “Fase preparatoria per una soluzione completa.”

L’autorità esecutiva si dovrà impegnare a fornire un rapido sostegno finanziario e ad adempiere alle necessarie condizioni logistiche e di sicurezza per l’Alta Commissione elettorale nazionale (HNEC) e le istituzioni statali interessate al processo elettorale, per svolgere le proprie mansioni nel miglior modo possibile. Dovrà completare le procedure amministrative, finanziarie e di sicurezza necessarie per il successo delle elezioni attraverso misure di rafforzamento della fiducia, inclusa la riabilitazione e la regolamentazione del settore dei media in modo da preservare il tessuto sociale nazionale e consentendo una generale de-esclation.

Una volta raggiunto un accordo sugli organi esecutivi, verrà avviato il processo di riconciliazione nazionale e sociale per affrontare gli impatti di vari conflitti che vanno dalla fine dell’arresto arbitrario, alla sparizione forzata, al rilascio dei prigionieri politici e di coloro che sono stati detenuti arbitrariamente. Il nuovo esecutivo dovrà lavorare per il rimpatrio volontario e sicuro degli sfollati all’interno e all’esterno del paese, sui risarcimenti per danni senza pregiudizio.

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