Haftar ‘accetta’ di guidare la Libia e Serraj lo accusa di ‘colpo di stato’

Di Vanessa Tomassini.

In un discorso televisivo, lunedì sera alle 21,00 ore locali, il Generale Khalifa Haftar, comandante in capo del Libyan National Army (LNA), ha dichiarato che l’Accordo politico che nel 2015 ha dato origine al Governo di Accordo Nazionale (GNA), alla Camera dei Rappresentanti e all’Alto Consiglio di Stato, appartiene al passato.

“Free Libyans! Abbiamo dato seguito alla vostra risposta alla nostra richiesta di annunciare la caduta dell’Accordo politico, che ha distrutto il Paese e condotto all’abisso, autorizzando coloro che ritenete idonei a guidare questo stadio. Esprimiamo il nostro onore al popolo libico per aver autorizzato il comando generale a intraprendere questa missione storica nelle attuali circostanze eccezionali e la sua revoca dell’accordo politico che fa parte del passato, secondo la decisione del popolo libico, unica fonte di autorità”. Ha affermato Khalifa Haftar, annunciando quindi che “il Comando generale delle forze armate accetta la volontà del popolo nonostante l’onere di questa fiducia, la molteplicità degli obblighi e l’entità delle responsabilità davanti a Dio, al nostro popolo, alla coscienza e alla storia”.

Il generale ha subito accolto le richieste della Camera dei Rappresentanti, il Parlamento libico internazionalmente riconosciuto, dei notabili di Zintan, Wadi Harawah, Wadi al-Shatii ed Ahwayrif, nonché dei Consigli locali di al-Beida, Sabha, e delle tribù orientali comprese la Al Awaqir ed Al Jwazi di guidare il Paese, dopo il suo appello del 23 aprile in cui accoglieva positivamente l’iniziativa del Parlamento per la formazione di un nuovo Governo capace di condurre la Libia fuori dallo stallo. Nei giorni seguenti centinaia di dimostratori sono scesi in piazza in sostegno di Haftar in diverse città.

L’ambasciata degli Stati Uniti in Libia ha già rigettato la proposta unilaterale del Generale di modificare la struttura politica della Libia e lo ha invitato ad avviare un “dialogo serio” con la controparte a Tripoli sui prossimi step per il Paese, nonchè per raggiungere una tregua umanitaria che consenta un adeguata risposta al nuovo coronavirus, Covid-19. Nel suo discorso, Haftar ha dichiarato che le sue forze avrebbero continuato la loro offensiva a Tripoli fino alla fine, per liberare la Libia dal terrorismo e affinchè i libici possano vivere liberamente sul proprio territorio.

Serraj, da parte sua, accusa Haftar di “colpo di stato contro le istituzioni libiche”. Ha invitato il presidente e tutti i membri della Camera dei Rappresentanti ad unirsi ai loro colleghi a Tripoli, per continuare il “percorso democratico” atto a raggiungere una soluzione globale attraverso le elezioni. La nota conclude facendo appello ai sostenitori del feldmaresciallo Haftar nella regione orientale a deporre le armi, a mettere fine agli spargimenti di sangue e a schierarsi con la patria.  “C’è ancora un’opportunità oggi, quindi prendetela”.

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