Il caso di Saadi Gheddafi, Pashaga incontra anziani e notabili della tribù Gaddafa

Di Vanessa Tomassini.
Il ministro dell’Interno del Governo libico di Accordo Nazionale (GNA), Fathi Pashaga, ha incontrato oggi presso gli uffici del Ministero a Tripoli i saggi, i dignitari e gli anziani della tribù di Gaddafa (o al-Qadhafa). Una nota dell’ufficio del ministro afferma che l’incontro si è concentrato su questioni di sicurezza riguardanti una delle famiglie più importanti in Libia e i passi necessari per la riconciliazione nazionale, ricucendo gli strappi del passato e raggiungere un’unica patria.
Secondo fonti bene informate, i notabili avrebbero discusso con Pashaga la possibilità di rilasciare il figlio del rais, Saadi Gheddafi, ancora prigioniero a Tripoli. Nei giorni scorsi, la Brigata dei Rivoluzionari di Tripoli, la milizia sotto il comando di Haytham al-Tajouri, che probabilmente ha già lasciato il Paese, avrebbe consegnato i prigionieri Saadi al-Gheddafi, al-Baghdadi al-Mahmoudi, Abdullah al-Senussi e Abdullah Mansour, alle Forze Speciali di Deterrenza (RADA) del Ministero dell’Interno.

Dalla sua estradizione dal Niger, nel marzo 2014, il figlio dell’ex leader libico Muammar Gheddafi è stato detenuto nella prigione di al-Hadaba. Nell’aprile 2018, Saadi Gheddafi è stato assolto dalla magistratura libica nel caso dell’omicidio dell’ex allenatore della squadra locale Al-Ittihad, Bashir Al-Rayani. La famiglia Gheddafi ha affermato che “i rapitori di Saadi” gli avrebbero negato le cure mediche appropriate, mettendo in pericolo la sua vita. La famiglia aveva anche fatto appello alla comunità internazionale e alle organizzazioni attive nella difesa dei diritti umani affinchè si assumessero le responsabilità legali e morali contro coloro che hanno “perso la coscienza” e hanno continuato a “torturare” Saadi Gheddafi nonostante la sua assoluzione.