Panico tra i civili, una notte sotto i razzi a Tripoli

Di Vanessa Tomassini.

Tripoli, 17 aprile 2019 – Dopo poche ore dall’appello del procuratore generale della Corte Internazionale di Giustizia, Fathi Bensouda, che ha invitato entrambe le parti in conflitto a rispettare il diritto internazionale, nella notte la capitale libica è sprofondata nel terrore. Fortissime esplosioni consecuitive hanno fatto tremare le finestre del centro di Tripoli poco dopo le 23,00. Diversi civili sono stati uccisi ed altrettanti feriti a Khallet al-Furjan. Ad Abu Salim l’appartamento di una famiglia è stato raggiunto da granate e razzi grad, internazionalmente vietati. Le ambulanze hanno trasportato decine di feriti verso le 7 cliniche da campo ad Ain Zara, Salah El-Din, Triq al-Matar, Wadi Rabia e Khallet al Furjan. “Cosa sono questi? Aerei o razzi?” Si interroga la gente riversata nei punti di raccolta di quelle zone considerate sicure, ma che forse non lo sono più così tanto. Non solo i libici continuano ad uccidersi l’un l’altro, ma entrambe le parti si accusano a vicenda degli attacchi indiscriminati contro i civili.  Intanto il Consiglio comunale di Abu Selim ha affermato che, a causa dei bombardamenti, sei persone sono morte, cinque donne e un uomo, ed almeno 35 civili si trovano al momento in gravi condizioni in ospedale.

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