Così il Libyan National Army sta cambiando la vita del sud della Libia

Di Vanessa Tomassini.

C’è chi si rifiuta di chiamarlo Libyan National Army, chi lo considera alla strenua delle milizie di Tripoli, ma è innegabile che i battaglioni leali al maresciallo Khalifa Haftar stanno rivoluzionando la vita nel sud della Libia, introducendo regole e un rinnovato ordine, ma soprattutto eliminando pericolosi terroristi noti a livello internazionale. Se sui media si rincorrono voci e smentite, forse per colpa di qualche elemento non proprio formato sul diritto internazionale, la gente di Sebha tira un respiro di sollievo. Il capoluogo della Libia meridionale, come tante volte abbiamo raccontato, ha vissuto otto anni di abbandono da parte di qualsiasi governo libico, perfino dalla comunità internazionale ad eccezione della Francia da sempre presente lungo il confine meridionale per non così nobili scopi. L’esercito orientale continua ad inviare mezzi e rinforzi e solamente dopo 48 ore il popolo del sud ha potuto acquistare gas e benzina ai prezzi ufficiali, le centrali elettriche, le basi militari e gli aeroporti da tempo inattivi sono stati messi in sicurezza ed importanti esponenti di Daesh ed Al-Qaeda sono stati uccisi. L’esercito orientale e i battaglioni locali che si sono schierati compatti con il comando generale nella lotta contro il terrorismo e le bande straniere hanno reso nota l’uccisione di Adel Ahmad Al-Abdali, soprannominato Abu Zubair al-Libi una delle menti di al-Qaeda in Libia che fu incarcerato nel carcere di Abu Selim durante il regime Gheddafi, liberato nel 2011 ha viaggiato frequentemente tra la Siria e la Libia. Annientato nei pressi di Brak al-Shati, anche Ahmed el-Desoki che insieme ad Al-Libi organizzava attentati sul territorio libico e in tutta la regione. Domenica pomeriggio un uomo, imbottito di esplosivo, si è fatto saltare in aria pur di non cadere nelle mani dell’esercito a nord della città di Sabha. La scorsa settimana, invece, era stata la volta di Abdel Moneim Hasnawi Abu Talha.

L’esercito ha preso il controllo delle posizioni strategiche all’interno del capoluogo e nei sobborghi periferici.

La Brigata Tariq Bin Zayad, ad esempio ha preso il controllo del castello di Sabha e dell’aeroporto internazionale, dopo aver trattato con i dignitari della tribù Tebu che ne avevano fatto la sede del loro business nella regione. Sebbene i battaglioni abbiano ricevuto ordini di entrare solamente in ciascun’area solamente con il consenso dei cittadini, non sono mancate alcune difficoltà vista la natura tribale del tessuto sociale della Libia meridionale. Il comando generale delle forze armate, sotto l’egida di Khalifa Haftar, ha emesso una circolare venerdì indirizzata a tutte le regioni militari e le sale di sicurezza comuni per impedire il movimento di veicoli armati, indipendentemente dalla loro subordinazione, in città, villaggi e strade pubbliche ed i battaglioni hanno dichiarato i membri che non si attengono alle regole verranno puniti severamente, tutto ciò per cercare di prevenire le violazioni della sicurezza ed in particolare le sparatorie casuali che potrebbero prendere di mira i civili. Intanto dal Sabha Medical Center ci informano che l’esercito ha introdotto nuove misure di sicurezza per il personale ed i pazienti. Nessuno potrà accedere ai reparti se non munito del tesserino di riconoscimento, inoltre il comandante Ali Massoud Asheem – ci spiega il portavoce del centro medico -ha reintrodotto gli orari delle visite, dalle 12,00 alle 18,00. Asheem ha anche vietato l’ingresso nel parcheggio del centro medico e al pronto soccorso a qualsiasi mezzo con i vetri oscurati.

Il Governo ad Interim

Se per otto anni i Governi libici si sono limitati a lanciare comunicati e a seguire da lontano le vicende del profondo Fezzan, ora assistiamo ad un nuovo risveglio. L’operazione al-Karama nel sud della Libia è stata fortemente voluta dal Governo provvisorio con sede ad Al-Beida, lo scorso 8 gennaio il primo ministro Abdullah Al-Thani ha consegnato armi, equipaggiamenti e attrezzature alle forze di sicurezza del Sud. Oggi il ministro dell’Interno dello stesso Governo ad Interim, Ibrahim Bushnav si è recato a sorpresa a Sabha per constatare di persona la situazione nel capoluogo meridionale con sceicchi, dignitari e funzionari del settore dei servizi. La sfida ora è quella di continuare ad organizzare la sicurezza nelle aree liberate dai gruppi criminali. Anche il Dr Saad Akkub, procuratore generale del Ministero della Salute, il sottosegretario al Ministero della Salute, Ghait El-Darbok, ed il direttore dell’ufficio per le relazioni con il pubblico, Abdul Hamid Al-Barrani, si sono recati in visita al Sabha Medical Center per comprendere le necessità a livello medico e sanitario nella regione.

 

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